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Lisi intervista Attias: “Digitale sia obiettivo comune delle forze politiche”

ROMA - Alcuni lo ricordano come uno 'Jedi' per una sua apparizione al DIG.Eat 2016 che come tema aveva 'Guerre

Pubblicato:20-12-2018 13:38
Ultimo aggiornamento:20-12-2018 13:38
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ROMA – Alcuni lo ricordano come uno ‘Jedi’ per una sua apparizione al DIG.Eat 2016 che come tema aveva ‘Guerre Stellari’, ma ora il Commissario per l’Italia Digitale, Luca Attias, dovrà trasformarsi in ‘Flash’ (per restare in tema di super poteri) perché’ come lui stesso dice “tra le ‘C’ del Commissario va aggiunta anche quella simbolo della velocità

della luce” visto che ha 11 mesi di tempo per lasciare il segno in un Italia che deve mettere a sistema banche dati, fatture e identità elettroniche, strumenti di protezione di dati e privacy.

Una corsa contro il tempo che il Commissario Attias racconta in un’intervista esclusiva con Andrea Lisi, apparsa su Know IT, rivista trimestrale gratuita dedicata ai manager della governance digitale e della privacy. Nell’intervista, il Commissario rivela le strategie che possono orientare il Paese verso la trasformazione digitale.


Dal punto di vista politico, spiega Attias, “su molti temi non ci dovrebbero essere una maggioranza e un’opposizione. Come succede in tanti altri Paesi, in primis in Germania, su alcuni temi (e il digitale ne è uno per eccellenza) il Paese dovrebbe essere compatto, a prescindere da chi sta al Governo. Bisognerebbe avere un obiettivo comune su tutta una serie di temi. Si tende invece a criticare a prescindere, e da 30 anni non vedo differenze in questo tipo di approccio”.

Tra i temi, la centralizzazione dei servizi It, la diffusione delle best practice, la semplificazione normativa. “Se il CAD venisse semplificato in 5 articoli, ben venga. Il punto non e’ quello- sostiene nell’intervista Attias- In Italia ce ne sono tante best practice, ma arrivano giapponesi e coreani che le rendono sistematiche nei loro Paesi e da noi, invece, continuano a restare ‘best practice’ e finisce là”.

L’editoriale è a cura di Andrea Lisi, direttore scientifico della rivista e presidente di Anorc Professioni, associazione impegnata nella diffusione della ‘cultura digitale’.

“Attias mi ha colpito perché’ mi è sembrato una specie di Roberto Benigni del digitale- racconta Lisi- Perché’, come Benigni e’ riuscito a far comprendere a tutti passi complessissimi della Divina Commedia, anche lui con parole semplici ha portato avanti sino ad oggi battaglie articolate, facendo avvertire a tutti in modo spiazzante la matassa nebulosa che caratterizza la PA italiana e i suoi difficili processi verso l’innovazione”.

Il numero di dicembre dal titolo ‘Post-Script’, è uno Speciale dedicato alla Conservazione Digitale e, oltre all’intervista al Commissario Attias, propone articoli e approfondimenti firmati da esperti del settore ed esponenti di aziende protagoniste del mercato.

Know It, infatti, è nata dalla collaborazione scientifica con Andig e ha ricevuto il patrocinio scientifico di Procedamus. La rivista e’disponibile al link: https://www.knowit.clioedu.it/rivista.

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