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Report del Consiglio grande e generale del 20 dicembre – Seduta mattutina

SAN MARINO - Tour de force consiliare per terminare l'esame del Bilancio previsionale 2018: l'ufficio di Presidenza

Pubblicato:20-12-2017 15:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:00

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SAN MARINO – Tour de force consiliare per terminare l’esame del Bilancio previsionale 2018: l’ufficio di Presidenza di ieri ha definito i nuovi orari dei lavori, estendo le sedute notturne di ieri e di questa sera. L’Aula così è stata impegnata tutta la notte, direttamente fino l’inizio della seduta di questa mattina, prendendosi una pausa alle 12,30 e per riprendere alle 15,30. La seduta del pomeriggio terminerà alle 19.30 e i lavori riprenderanno alle 21 per continuare tutta la notte e senza pause per tutta la giornata di domani fino la fine dell’esame del provvedimento, se necessario fino la mattina successiva di venerdì 22 dicembre.

Si torna a parlare- e si riaccende lo scontro in Aula – su Cassa di Risparmio e sistema finanziario: in mattinata il dibattito si concentra infatti sull’articolo Art.31 “Acquisto azioni Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino” e i relativi emendamenti, uno del governo e 4 soppressivi dell’intero articolo da parte di ciascun gruppo di minoranza che all’unisono esprimono contrarietà all’intervento.
Il governo, attraverso il suo emendamento, inserisce nell’articolo anche l’operazione di acquisto del Casale La Fiorina che, spiega il Segretario per le Finanze, Simone Celli, costerà allo Stato 7,3 mln di euro, una spesa che verrà ripartita in 25 anni. Resta invece “ancora in corso” la trattativa sulle quote della Sums in Cassa su cui si sta lavorando, chiarisce Celli, sulla base di una perizia estimativa chiesta dal governo per stabilirne il valore.

“Si parte da una base negoziale di circa 3 milioni”, rivela il Segretario, cifra anch’essa che verrà ripartita in 25 anni.
I gruppi di opposizione chiedono di non procedere all’acquisizione delle quote di Sums: non manca chi solleva la questione dell’esposto dell’ex direttore di Crrsm, Luca Simoni, su possibili interferenze esterne verso alcuni ex membri del Cda dell’istituto. Per Teodoro Lonfernini, Pdcs, dietro l’articolo 31 “c’è un preciso intento di fermare la Sums che si è opposta all’approvazione di un bilancio di Cassa con 534 mln di euro di perdite”.


Dalla maggioranza, Matteo Ciacci, C10, motiva la scelta: “Sums può rivendicare impugnazioni che generano conflitti tra soci- spiega- non possiamo bendarci gli occhi e dire che non è successo nulla”, rispetto ai ritardi nella cessione di Asset, “determinati- chiarisce- dall’impugnazioni di delibere assembleari da parte dei soci”. Marco Gatti, Pdcs, punta il dito contro un Bilancio dello Stato “non veritiero”, a causa delle “poste mancanti” relative alla copertura delle perdite di Cassa. Su questo tutti i gruppi di opposizione sottoscrivono e presentano una mozione d’ordine per impegnare il Consiglio a procedere all’approvazione del bilancio “solo ed esclusivamene qualora siano introdotte tramite emendamento le poste” relative alle perdite di Cassa di 534 mln di euro. La mozione non è ritenuta accoglibile dalla Reggenza e l’opposizione si impegna a trasformarla in un Ordine del giorno.

Il Segretario di Stato Celli interviene per spiegare la mancanza di iscrizione a Bilancio delle perdite di Carisp: “Il piano di ammortamento di Romito, previsto dal piano industriale dell’istituto- chiarisce- è stato oggetto solo di una presa d’atto” e non di formale approvazione dall’assemblea dei soci. “Una volta approvato in via definitiva il piano industriale, e quindi l’ammortamento- assicura Celli- si avrà iscrizione a bilancio della perdita”.

Si procede alla votazione degli emendamenti, tutti respinti quelli abrogativi dell’opposizione, e anche quelli in subordine di Psd e Dim, accolto quello del governo.

Superato l’articolo 31, si passa all’approvazione di un ulteriore emendamento del governo: l’Art.31 bis “Acquisto obbligazioni e interventi di rafforzamento del sistema bancario”, autorizza il governo ad acquistare obbligazioni di Cassa dall’Iss fino a 35 mln di euro. Operazione che serve , spiega Celli, a recuperare risorse per il rafforzamento patrimoniale di Cassa di Risparmio per 80 mln di euro.

“Un altro intervento per coprire il debito di Cassa- stigmatizza Denise Bronzetti, Ps- e con cui si maschera il pareggio di bilancio”.

Maggioranza e opposizione trovano finalmente intesa con la presentazione dell’emendamento di Democrazia in movimento “Articolo 31 bis”, che trova una riformulazione condivisa con il governo e l’accoglimento a larga maggioranza: 42 voti a favore, 1 astenuto e 1 contrario. Oggetto della proposta di Dim è la “separazione bancaria” e l’emendamento concordato con il Segretario Celli prevede che “entro marzo 2018 si impegna il Congresso di Stato, per tramite del Segretario alle Finanze e sulla base dell’indicazione di Bcsm, a presentare alla Commissione Finanze un progetto di fattibilità, finalizzato a introdurre opportune modifiche normative che consentano la separazione tra banche commerciali e banche di investimento”.

La seduta si interrompe sugli emendamenti relativi all’Aquisto di immobili /Art.31 ter, l’esame riprenderà nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina

Comma 11.b) Progetto di legge “Bilanci di previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’Esercizio Finanziario 2018 e Bilanci Pluriennali 2018/2020

Art.31 “Acquisto azioni Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino”

Sds Simone Celli
C’è l’intesa per l’acquisto integrale del Casale La Fiorina. E’ stata definita la cifra: 7 milioni e 300.000 euro circa. La spesa verrà ripartita in 25 anni. Ancora in corso, invece, la trattativa sulle quote della Sums in Cassa. Si ragiona anche sulla base di una perizia estimativa chiesta dal Governo per stabilirne il valore. Si parte da una base negoziale di circa 3 milioni, ripartite – anche in questo caso – in 25 anni. L’intenzione del Governo è l’acquisto del 100% della proprietà.
Sds Marco Podeschi
Le scelte su Cassa non sono del Segretario di Stato Celli ma del Congresso di Stato, condivise con la maggioranza. Ricordo che si è intervenuto su un istituto con un bilancio in grande difficoltà e in cui più volte il Fondo aveva chiesto verifiche. Ma in passato Cassa era un fortino da cui non uscivano informazione e non si poteva parlare di quello che avveniva al suo interno in quest’Aula. La Sums, in quanto socio di minoranza, può portare avanti azioni rispetto all’Eccellentissima Camera ed atteggiamenti in grado di creare problemi in un momento delicato in cui si va verso la ristrutturazione dell’istituto.
Davide Forcellini, Rete
Oggi che i fantasmi si sono palesati, qualcosa dovrete chiarire al Paese. Noi possiamo presentare il nostro emendamento che cerca di mettere una pezza a questo passaggio di Sums e di far quello che strumenti democratici consentono all’opposizione, dopo che responsabilmente abbiamo cercato di aprirvi gli occhi ma dall’esito di questo bilacio folle non ci siamo riusciti. Voi in maggioranza siete consapevoli di quello che andate a votare?

Roberto Giorgetti, Rf

Riemerge la differenziazione delle posizioni sul sistema bancario. Cassa di Risparmio non è stata svenduta per un piatto di lenticchie a non so chi, è diventata una banca pubblica e ne sono derivati oneri anche di non poco conto. In questa logica bisogna definire una serie di rapporti pendenti con chi rimane socio di minoranza, si potevano fare scelte diverse, come l’azzerramento capitale, che avrebbero avuto conseguenze. Se si vuole intendere nei ‘rapporti palesati’ che l’esposto di Simoni configuri che sia stato Confuorti a dettare linee di indirizzo di ristrutturazione della banca, mi sembra un po’ azzardato. Se sottointeso ci sia la questione titoli, che mi auguro trovi risoluzione attraverso l’attività giudiziaria, è un altro discorso. Al di là di alcune valutazioni inconciliabili sulla determinazione della crisi bancario, credo alcune decisioni- anche se non indolori- andassero prese, una responsaibltà andava presa e l’articolo va in questa direzione

Pasquale Valentini, Pdcs

E’ un pretesto dire ‘stiamo facendo quello che ci ha chiesto il Fmi’ che non ha chiesto la statalizzazione ma un intervento temporaneo in Cassa per rimettere in bonis la banca. La volontà di azzerare chi si oppone a questo percorso del governo, che non si sa dove vuole arrivare, ha comportato anche la messa in discussione di Bcsm che è sparita.

Matteo Ciacci, C10

Ci è stato detto che non serve coprare questi titoli, ma Sums può rivendicare impugnazioni che generano conflitti tra soci, non possiamo bendarci gli occhi e dire che non è successo nulla. I ritardi nella cessione di Asset non sono stati determinati dall’impugnazioni di delibere assembleari da parte dei soci? E adesso, che si dovranno fare azioni di responsabilità per Asset, se Sums impugna gli atti assembleari non le facciamo più? C’è un impegno dell’Ecc.ma Camera di corrispondere a Sums una somma per acquisire azioni, non è stato ancora concretizzato se Sums sarà interesata alla somma e se l’acquisizione si concretizzerà. C’è una trattativa in corso, si oscilla tra 3 mln e 3, 2 mln di euro. Se va in porto bene, se no, si continua con la quota in capo a Sums, anche se noi riteniamo che, per via dell’investimento fatto dallo Stato e delle possibilità di conflitto, ci sembra opportuno andre avanti con la nostra azione e con la trattativa.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Se la lettera pubblicata sull’esposto è un falso, allora possiamo minimizzare, ma se non lo è, non è una ‘letterina scambiata tra soci di affari’ e non ho intenzione di minimizzarla.

L’Articolo 31 fa riferimento all’acquisizione da parte dello Stato delle quote azionarie del socio di Crrsm, Sums, per un valore di 5 mln di euro. Quale è la ratio, quando siamo di fronte a una ricapitalizzazione? O avete preso un granchio, allora fermatevi, oppure c’è un preciso intento di fermare la Sums che si è opposta all’approvazione di un bilancio con 534 mln di euro di perdite. A nostro modo di vedere l’articolo 31 non è assolutamente da procedere, non ha senso. Proprio perché poi vengono fuori fatti avvenuti in questi mesi che hanno dell’incredibile, mi fermerei per capire bene, invece voi andate avanti attraverso un percorso accidentato e attraverso il bilancio.

Roberto Ciavatta, Rete

Non si può venire in Aula consiliare a dire ‘siccome il socio di minoranza ha fatto impugnazioni senza attendere che la magistratura facesse le sue valutazioni, allora va fatto fuori’. E’ un metodo estremamente preoccupante. Come a dire ‘se in Aula c’è chi non è d’accordo con noi allora deve esserre fatto fuori’, fermatevi e ragionate.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

Chiediamo il perché dell’acquisizione delle quote Sums, alla luce poi di una ricapitalizzazione dello Stato che porterebbe la partecipazione Sums progressivamente allo zero. Da non minimizzare poi è l’esposto dell’ex direttore Carisp.

Grazie Zafferani, Rete

Azzerare questo articolo ci dà la vera possibilità di condivisione nell’interesse del Paese. Mi sento in imbarazzo per voi della maggioranza e del governo. Faccio appello ai consiglieri di maggioranza per fermare il percorso del governo. Podeschi ha avuto il coraggio di sdrammatizzare quento emerso, dopo il silenzio del governo di due giorni su una mail pubblicata che conteneva informazioni riservate sul bilancio di Cassa. A cosa servirebbe l’acquisizione delle quote Sums se non per azzerare l’impugnazione? E’ il tentativo di azzittire ogni possibile conseguenza derivante dall’impugnazone di quel bilancio? E’ necessario troncare una volta per tutte le politiche di regime off shore sammarinese. C’è ua guerra di poteri e lo sappiamo tutti.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Il Segretaio Podeschi sostiene che la lettera dell’ex direttore Simoni è stata pubblicata su ‘sito on line’ perché vuole minimizzare la cosa.

Mariella Mularoni, Pdcs

Viene chiesto un grosso impegno ai cittadini, spalmato per 5 anni. Esprimiamo la nostra preoccupazione per la situazione di Cassa e per le scelte che si stanno facendo in questi giorni anche sul personale, sembra infatti che chi non sia in linea con il ‘regime’ sia da eliminare. Dall’esposto dell’ex direttore Simoni emerge chiaramente che le nostre non erano fantasie, ci sono documenti, mail, c’è una indagine della magistratura che provano che i membri del Cda che hanno approvato quel bilancio dell’istituto erano in combutta con Confuorti e condividevano con lui le scelte di Cassa.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Abbiamo chiesto la soppressione dell’articolo perchè non ravvisiamo la necessità di intervenire in questa maniera. Sums è un’organizzazione storica, è la società da cui nasce Cassa e riteniamo che la sua permanenza in Cassa sia un ‘disturbo minimo’. Non può determinare, con le quote che ha, chissà quali decisioni, a dimostrazione che sulle scelte fatte su Cassa, Sums non ha potuto fare nulla, se non esposti. Non mi risulta che su Cassa si sia detto, nell’altra legislatura, che tutto andava bene, tanto che si chiese assistenza tecnica al Fmi.

Marco Gatti, Pdcs

Credo che occorrerà inserire un emendamento che va a inserire nel bilancio le poste mancanti relative ai 500 mln di euro di perdite di Cassa, quando ci analizzeranno gli organismi internazionali e vedranno le discordanze, che figure ci facciamo? Così rappresentiamo un bilancio non veritiero. Prima di andare a fare l’acquisizione iniziamo a dire al Paese quanto siamo impegnati per questa operazione, cifra che non ho trovato nel bilancio dello Stato, iniziamo a dire quali sono le coperture finanziarie. Lo prevede la legge costituzionale che ci devono essere uscite e previsioni di copertura. Se manca questo, stiamo ragionando di un bilancio falso.

Stefano Palmieri, Rf
Il richiamo del Fondo era proprio in quella direzione, che lo stato avesse quote azionarie rispetto a quanto ha messo in Cassa. Il bilancio di Cassa è stato approvato da tutti i membri del Cda, anche da quelli nominati dalla Fondazione. Tutti stanno aspettando l’esito delle indagini della magistratura sui titoli. Ma da qui a dire che il bilancio non era veritiero ce ne passa.

Denise Bronzetti, Ps

Sono stati posti in essere interventi sul settore bancario e finanziario su cui occorrerà fare luce a lungo

Federico Pedini Amati, Mdsi

E’ l’ennesima forzatura su cui ci vogliono portare Segretari di Stato e governo. Che trattativa sta facendo Segretario Celli con Sums? Non mi risulta che il socio Sums ad oggi non abbia fatto la sua parte, perché dovremmo autorizzare l’acquisizione delle sue quote senza averci parlato? Prima toccherà vedere come va la trattativa, non metterla a bilancio, spalmata su 25 anni, mettendo valori a caso.

Jader Tosi, C10

Oggi veniamo additati di aver mandato via Simoni. Il Fmi aveva chiesto interventi da tempo, ma nessuno lo aveva fatto, forse perché non poteva. La nostra colpa è stato aver avuto l’ardire di rimuovere un potere che aveva preso il Paese. Abbiamo rimosso situazioni dove era possibile, persone incaricate da altri che forse avevano interesse che proprio quelle persone fossero lì in quel momento.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Do lettura a documento firmato da tutte le forze di opposizione. All’interno del bilancio non sono stati infatti conteggiati 500 mln di euro, ma solo la quota di quest’anno, e ciò va contro un principio costituzionale e faremo una mozione d’ordine affinché non si proceda ‘Il Consiglio Grande e Generale concorda con l’opportunità di non procedere all’approvazione di un bilancio in cui non sono iscritti nel patrimonio di debiti per gli impegni che lo Stato ha preso, in conseguenza all’approvazione del bilancio di Cassa di risparmio portava a perdita di 534 mln, non vengono riportate neppure le coperture finanziarie sul decreto ‘spalmadebiti’, il Consiglio Grande e Generale concorda di procedere all’approvazione del bilancio solo ed esclusivamene qualora siano introdotte tramite emendamento le poste sopra riportate’, firmato Dc, Rete, Mdsi, Ps e Ps.

La Reggenza ritiene l’iniziativa della mozione d’ordine non accoglibile.

Sds Simone Celli

Spiego la ratio della mancata previsione dei 534 mln di euro di perdita. Il patrimoniale viene modificato nel momento in cui si muove il finanziario. Il finanziario non si è mosso e non si sono previste le voci a bilancio nel pluriennale perchè il decreto 101, a cui faceva riferimento Cardelli, prevede che il Ccr conferisca autorizzazione a Bcsm per svalutare i crediti dichiarati dal soggetto vigilato, un’autorizzazione affinché Bcsm autorizzi a sua volta un certo tipo di svalutazione. Quindi il Ccr autorizza, Bcsm autorizza a sua volta Cassa che sottopone un piano industriale che prevede un piano di ammortamento dei 534 mln di euro, ma il piano industriale non è stato ancora approvato dall’assemblea di Cassa di risparmio. Se ricordate bene, nella fase di transizione dalle dimissioni di Romito ci fu una semplice presa d’atto dei soci, il piano di ammortamento di Romito è oggetto quindi solo di presa d’atto e oggetto di approfondita valutazione ed evoluzione da parte dell’attuale Consiglio di amministrazione. Per questo non è iscritta la perdita di 534 mln di euro allo stato patrimoniale, con l’impegno che, una volta approvato in via definitiva piano industriale- e quindi di ammortamento- dall’assemblea dei soci, si avrà iscrizione a bilancio della perdita dei 534 mln. Questo è il punto.

Marco Gatti, Pdcs

Chiediamo di inserire a verbale che quanto riportato nella mozione presentata lo trasformeremo in Odg.

Emendamento di Dim Art. 31 bis (Separazione bancaria) / approvata versione concordata con il governo, 42 voti a favore, 1 astenuto e 1 contrario.

Elena Tonnini, Rete

Con l’emendamento si chiede che entro il 28 febbraio 2018 il Congresso di Stato presenti un progetto di legge che separi e regolamenti l’attività delle banche di raccolta da quelle di investimento sulla base dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale il 28 febbraio 2014. Ricordo come nella passata legislatura come Su, oggi in maggioranza, sosteneva questa proposta.

Stefano Palmieri, Rfi

Posso condividere lo spirito ma credo l’intervento debba essere inserito in una modifica della Lisf. Poi bisogna capire cosa si intende per investimento. Non è certo il congresso che può dirlo.

Pasquale Valentini, Pdcs

E’ un intervento che va nella direzione di prevenire il problema che abbiamo con i famosi Npl. Lo stesso istituto può fare sia raccolta che investimento ma le regole sono diverse.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Si può valutare un progetto di questo genere, si può trovare anche un formula diversa dal Pdl.

Marco Gatti, Pdcs

Non siamo contrari a fare questo tipo di analisi e di confronto, come forze politiche possiamo portare avanti il progetto nell’interesse del Paese.

Roberto Ciavatta, Rete

E’ aicuramente da inserire all’interno della Lisf, però noi non indichiamo di fare altro, indichiamo al congresso di portare un pdl che può essere una modifica alla Lisf. Il fatto che deve essere introdotta nella Lisf non è inficiato dalla discussione di un emendamento in fase di finaziaria. Qualcosa dobbiamo fare per ridare fiducia alla clientela. Nessun problema a ragionare e portare un provvedimento che introduca questa separazione che a San Marino è più o meno già esistente.

Tony Margiotta, Ssd

Ringrazio Dim per aver presentato l’emendamento che parla di uno dei principi che Su nella scorsa legislatura su cui si era impegnata, insieme ai colleghi di coalizione Cittadinanza attiva, per poter presentare un Pdl. E’ un intervento che deve essere calzato nella nostra realtà e devono essere coivolti non il congresso, ma tutti gli attori che compongono il tavolo in cui si studiano le regole del sistema bancario. Bisogna andare a revisionare legge Lisf, è tema su cui Ssd è sensibile, così come tutta la coalizione. Sono contento che la Dc abbia cambiato idea dalla scorsa legislatura, quando aveva eretto muri invalicabili. Credo si possa, attraverso questo emendamento, ma soprattutto attraverso un impegno che possiamo prendere coinvolgendo il segretario alle Finanze per andare in commissione e trovare la giusta soluzione,per questo intervento. Così come è posto l’emendamento non può essere accettato, ma spero questa intenzione e invito possa essere accettato dai colleghi di Dim.

Matteo Ciacci, C10

Mi associo alle considerazioni fatte poc’anzi. Spero si possa iniziare a ragionare in modo concreto sulla separazione bancaria e sulla possibilità di arrivare alla suddivisione delle banche di raccolta e investimento . Credo che dando seguito all’Odg incompiuto del 2014 l’ipotesi possa essere portata a compimento.

Elena Tonnini, Rete

Abbiamo cercato di formulare il testo concordato con il Segretario senza stabilire la data per un testo normativo, ma indicando un riferimeto del segretario, sentita Bcsm, nella Commissione finanze per dare modo ai gurppi di esprimersi. Ritiro l’emendamento di Rete per sostituirlo con questo sottoscrito da Rete e dal Segretario.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Passare la palla alla commissione Finanze e cominciare a parlarne per me è solo una perdita ulteriore di tempo e non ce lo possiamo permettere.

Roberto Ciavatta, Rete

Esprimo il mio disaccordo dall’accordo preso dal mio gruppo con il Segretario, per il riferimento in Commissione non c’è bisogno di impegno, c’è un Odg, un Pdl già passato in prima lettura, ne stiamo discutendo da anni.

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