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ROMA – A Giulia Cecchettin. Anche quest’anno, “perché non è cambiato molto”.
E poi a Giacomo Gobbato, ammazzato il 21 settembre 2024 per difendere una donna che era stata aggredita. È alla loro memoria che è dedicata Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria in programma dal 4 all’8 dicembre alla Nuvola, a Roma.
Un omaggio alla ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore e autore de Il Milione. “La misura è una questione fantastica, perché dipende dallo strumento di misura. La misura o la smisuratezza sono cose che in qualche modo hanno a che fare con l’immaginazione.
E quest’ultima ha a che fare con i libri che leggiamo. Siamo partiti da qui”, ha raccontato Chiara Valerio, curatrice del programma. Moltissimi gli autori italiani e stranieri che saranno presenti a Più libri più liberi, tra cui per la prima volta la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett che presenterà il suo ultimo libro La donna che fugge in un dialogo con Chiara Valerio, Alessandro Barbero con il suo Romanzo russo, Roberto Saviano e Licia Troisi, Diego Bianchi, Nicola Lagioia, Christian Raimo e Zerocalcare.
E poi Paolo Di Paolo, Concita De Gregorio, Massimo Cacciari, Alexa Pantanella e Francesco Piccolo. Dal mondo arriveranno il pluripremiato giornalista e scrittore Patrick Winn, la scrittrice femminista Sara Ahmed, che presenterà Il manuale della femminista guastafeste, l’artista, curatrice e scrittrice Moshtari Hilal che presenterà il saggio e libro d’artista Bruttezza insieme a Igiaba Scego.
E ancora, il giornalista britannico di origine nigeriana Dipo Faloyin che rifletterà sul suo L’Africa non è un paese con Francesca Mannocchi, protagonista anche dell’incontro su Le parole della guerra con la sociolinguista Vera Gheno, il filosofo e sociologo Geoffroy de Lagasnerie presenterà 3 (Tre) e Usama Al Shahmani, scrittore iracheno rifugiato in Svizzera.
Un programma che restituisce la ricchezza della piccola e media editoria, che in Italia nel 2023 ha pubblicato 49.107 novità, in crescita rispetto all’anno precedente (+2,6%) e pari al 60% dell’offerta editoriale complessiva. Le case editrici attive, micro, piccole e medie, sono 5.187, +3,3% rispetto al 2022. La quota di mercato nei canali trade (librerie fisiche e online e supermercati) nel 2023 è stata pari al 46,7%, in linea con quella dell’anno precedente.
“I piccoli e medi editori rappresentano il 50 per cento dei libri venduti, quindi non sono marginali.
Hanno bisogno di una maggiore visibilità e per questo Più libri più liberi è dedicata a loro. L’Italia deve avere una politica per favorire la lettura, ne abbiamo parlato con il ministro Giuli ed è d’accordo. Speriamo che si parta nel 2025″, ha detto il presidente di Aie, Innocenzo Cipolletta, che sulla dedica della Fiera a Giulia Cecchettin ha tenuto a dire che “i femminicidi sono legati a una cultura maschilista che continua a permanere, ma la lettura e la letteratura crediamo siano un antidoto”.
Tra le novità di quest’anno, ha raccontato la presidente di Plpl, Annamaria Malato, due premi ulteriori premi: il Marco Rossi, dedicato al mondo del lavoro, e Salva la tua lingua locale. In più, a raccontare la Fiera in diretta oltre ai tradizionali canali social ci sarà anche Radio Sapienza. “Più libri più liberi continua a crescere– ha detto Malato- Vorremmo raddoppiare la Nuvola per avere più spazi”.
La Fiera è “un appuntamento importantissimo, fondamentale” per l’assessora alla Cultura della Regione Lazio, Simona Renata Baldassarre, perché “ci ricorda che Roma è la capitale della cultura e può essere anche un polo fieristico internazionale. Si tratta di economia della conoscenza, fondamentale per il ruolo dell’Italia nella competizione globale. Ecco perché è fondamentale esserci. La Regione Lazio è presente con circa 50 appuntamenti. Io, il presidente Francesco Rocca e il ministro Alessandro Giuli parleremo di come sviluppare la cultura”.
La chiusura di Più libri più liberi sarà dedicata ancora una volta a Michela Murgia, che “ci aiuta sempre a vedere il mondo con occhi diversi”, ha detto l’assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, che riferendosi al tema della Fiera ha aggiunto: “Il mondo in questo momento non ha misura.
Più libri più liberi è una storia di successo perché è una iniziativa popolare, cosa mai scontata quando parliamo di libri e cultura. Questa capacità di costruire ponti è un argine alla costruzione costante di faglie di rottura tra popoli, religioni, e culture”.
Nei prossimi giorni la Fiera presenterà con la Camera di commercio una indagine sull’impatto economico che Più libri più liberi ha su Roma. “La piccola e media editoria è un settore un po’ sottovalutato, ma l’editoria e la stampa per ricchezza e occupazione sono seconde solo ai videogiochi. Nel Lazio ci sono 545 case editrici, di cui 481 a Roma che è la città con la maggiore presenta di piccola e media editoria con quasi il 14 per cento del totale nazionale”, ha detto Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma che sostiene la Fiera insieme al Centro per il libro e la lettura del ministero della Cultura, alla Regione Lazio, a Roma Capitale e all’Ice.
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