106 anni fa la prima seduta nella nuova Aula di Montecitorio

Progettata e realizzata dall'architetto palermitano Ernesto Basile, fu inaugurata dopo dieci anni di lavori

Pubblicato:20-11-2024 16:52
Ultimo aggiornamento:20-11-2024 16:53

camera dei deputati
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ROMA – Il 20 novembre 1918 l’Assemblea della Camera dei deputati si riuniva per la prima volta nella nuova Aula progettata e realizzata dall’architetto palermitano Ernesto Basile, dopo dieci anni di lavori. L’inaugurazione seguiva di pochi giorni la fine della prima guerra mondiale.

A 106 anni di distanza, l’ufficio stampa della Camera sui propri canali social celebra questa ricorrenza con un video in ‘volo’ sull’esterno di Montecitorio e sull’emiciclo e con le immagini dei documenti dell’epoca, a partire dall’agenda di Basile, che conserva annotato l’appuntamento con l’inaugurazione: 20 novembre 1918, nell’agenda dell’architetto Ernesto Basile, un’annotazione in maiuscolo.

ORE 14 INAUGURAZIONE DELL’AULA DI MONTECITORIO

“Sono almeno 10 gli anni di lavoro che il palermitano Basile ha dedicato al progetto del Palazzo. Ma l’inaugurazione, che avviene in un clima di euforia per la vittoria nella Prima guerra mondiale è registrata solo con uno scarno riferimento nel resoconto: ‘La seduta ha luogo nella nuova Aula’”, si legge nel testo allegato al video.

Il progetto di Basile aveva risolto il dilemma tra mantenere la sede della Camera a Montecitorio o costruire un nuovo palazzo attraverso l’inserimento di un edificio, più monumentale, a forma di cubo, saldato al preesistente palazzo berniniano. Incastonata, al centro, la nuova Aula dell’Assemblea che sostituiva, finalmente, l’Aula progettata nel vecchio cortile da Paolo Comotto nel 1871 così disagevole che Francesco Crispi, solo pochi anni dopo, già la definiva “una casa di legno coperta di tela e di carta”.

L’equilibrio della composizione visiva dell’Aula è frutto del talento di Basile, protagonista assoluto dello stile liberty, del contributo del pittore Aristide Sartorio e dello scultore Davide Calandra per le due imponenti decorazioni dell’emiciclo. 

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