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“Siamo un esempio vivente che dimostra che un’altra realtà è possibile”. Eszter Koranyi, israeliana, è co-direttrice dell’organizzazione ‘Combattenti per la pace’, nata nel 2005 a Betlemme dalla volontà di creare un luogo di dialogo tra israeliani e palestinesi e di chiedere una soluzione politica al conflitto in Medio Oriente. “Incoraggiamo alla nonviolenza, anche sui media” dice l’altra co-direttrice Rana Salman, che invece è palestinese. L’organizzazione promuove tour in Cisgiordania per mostrare muri di separazione e check-point e accompagna i contadini per proteggerli dagli assalti dei coloni. Koranyi aggiunge: “L’attacco del 7 ottobre? Ce lo aspettavamo. Ma le morti e le devastazioni a Gaza non garantiscono sicurezza per nessuno”.
Scuole chiuse, stop ai cantieri e divieto di ingresso in città per i camion a gasolio o comunque impegnati in trasporti “non essenziali”: misure introdotte in settimana a New Delhi, capitale dell’India e di un’area metropolitana dove vivono circa 33 milioni di persone, dopo che sono stati rilevati livelli record di inquinamento. Le lezioni si terranno online fino a nuove disposizioni. Le restrizioni sono scattate dopo l’esame della qualità dell’aria, classificata come “più che grave” per la prima volta quest’anno. A New Delhi la settimana è cominciata con una nebbia fitta di smog.
Censimento generale della popolazione dell’Iraq, il primo dopo 27 anni. Un appuntamento importante che coinvolge circa 120mila addetti. Sentito al punto da vedere in primo piano nel lavoro di sensibilizzazione anche i rappresentanti religiosi. Il patriarca caldeo di Baghdad, il cardinale Louis Raphael Sako, ha invitato i cristiani nel Paese a partecipare attivamente e a collaborare con i team incaricati. Il porporato ha parlato di “un dovere nazionale”, rammaricandosi della “mancata inclusione di migliaia di iracheni che vivono nei Paesi vicini, tra cui centomila cristiani”.
COOPERAZIONE. R.DOMINICANA, UNA MANGROVIA TI SALVA LA VITA
Gli scienziati avvertono che i cambiamenti climatici stanno rendendo i fenomeni meteorologici più frequenti e potenti: inondazioni, siccità, erosione costiera o nevicate eccezionali hanno esiti devastanti soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Tra questi, la Repubblica Dominicana. Qui la fondazione Avsi realizza progetti di riforestazione delle mangrovie, come spiega il responsabile paese Mario Di Francesco: “Il loro è ruolo fondamentale: svolge una naturale azione di adattamento lungo gli ecosistemi costieri, creando una barriera che limita gli impatti di uragani, tempeste e inondazioni”. Esattamente il tipo di interventi e investimenti che chiedono i paesi più fragili dal forum della Cop29 in corso a Baku.
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