Samuel, Aurora e Sara: chi sono le giovanissime vittime morte a Ercolano

Nella scoppio della fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano sono morti Samuel, 18 anni e una bimba piccola, e due sorelle gemelle di 26 anni, legatissime tra loro. Lo strazio della mamma che le aveva cresciute da sola: "Principesse, mi avete spezzato il cuore"

Pubblicato:20-11-2024 10:00
Ultimo aggiornamento:20-11-2024 10:32

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BOLOGNA – Samuel Tafciu, 18 anni e una bimba di 4 mesi, è morto nel suo primo giorno di lavoro, in quel maledetto edificio di via Patacca adibito a fabbrica abusiva o deposito di fuochi d’artificio a Ercolano, dove un’esplosione ha portato via la vita sua e quella di Aurora e Sara Esposito, due sorelle gemelle di 26 anni, di Marigliano. Una delle due, Aurora, era mamma di una bimba di 5 anni, che ora resterà senza mamma. “Mi avete spezzato il cuore voi due principesse il mio dolore e immenso e indescrivibile”, scrive la mamma delle due ragazze, che le ha cresciute da sola a causa della morte prematura del padre. Ieri la donna ha pubblicato un video dove si vedono le due sorelle ballare e sorridere insieme: erano legatissime ed erano vicinissime alla loro mamma Lucia, che due anni fa aveva festeggiato 60 anni tra gli abbracci delle figlie. Aurora su Facebook scriveva frasi dolcissime per la sua bambina, che adorava e che ha cresciuto con amore e fatica, nonostante la giovanissima età. Le aveva cambiato la vita, ma in positivo. Nel 202o scriveva: “Brindo a me stessa che ho cambiato la mia vita per una pancia. Ho rinunciato a vestiti e scarpe nuove per pannolini e giocattoli. Ho lasciato le notti di incontri con gli amici per le notti insonni. Ho cambiato tanto….ed ho lasciato molto ….Solo per ricevere amore”.

Samuel, che come hanno raccontato i genitori era al suo primo giorno di lavoro, ha origini albanesi: nonostante la giovanissima età, era già papà: lui e la sua ragazza di 17 anni avevano infatti avuto una bambina che ora ha 4 mesi. Lui, che viveva a Ponticelli, cercava di mettere insieme un po’ di soldi proprio per badare alla bambina. Pare che prima di arrivare in questa fabbrica abusiva avesse lavorato come magazziniere per tre mesi, ma se ne era andato visto che non lo pagavano. Sui social restano le foto e i sorrisi di questi tre giovani  ragazzi che lunedì hanno trovato la morte a Ercolano. Una morte assurda, per cui al momento è stato denunciato il proprietario. L’uomo è accusato di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e detenzione illegale di materiale esplodente. Tra i dettagli sorprendenti che stanno emergendo c’è il fatto, scrive il Corriere, che l’uomo avesse intestato la proprietà dell’edificio di via Patacca alla figlia 13enne.

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