Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – Edoardo Leo torna sullo schermo. Questa volta per prestare la sua voce a Leo, il protagonista dell’omonimo film d’animazione che debutta domani su Netflix e in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. ‘Leo’ segue le avventure di una lucertola di 74 anni (nella versione originale doppiata da Adam Sandler) alle prese con i problemi dei giovani studenti. Ormai da decenni Leo si ritrova in una teca, in compagnia di una tartaruga, in una classe di una scuola elementare della Florida. Quando scopre che gli resta solo un anno da vivere, l’esilarante e stanca lucertola pianifica la fuga per provare l’ebbrezza della vita all’esterno, ma rimane coinvolto nei problemi che preoccupano gli studenti, inclusa una supplente incredibilmente perfida. La sua lista dei desideri si fa alquanto strana, ma completarla è un compito sorprendentemente gratificante.
“Tecnicamente è stato molto complesso. Con il direttore del doppiaggio abbiamo lavorato su varie ipotesi e abbiamo fatto varie prove perché poi bisognava cantare con questa voce. Una volta trovato il timbro che volevamo e che lo rendesse simpatico è stato un grandissimo divertimento. Sono tornato bambino“, ha raccontato Leo all’agenzia Dire. “Mi sarebbe piaciuto avere un Leo nella mia vita. Da quando sono adolescente ho questa specie di inquietudine, che mi ha portato a fare il mestiere che faccio per cercare di capire chi sono, di scoprirmi attraverso i personaggi“, ha detto l’attore. “Io credo che Leo rappresenti qualcuno dei nostri nonni imperfetti, e cioè qualcuno che ti insegni qualcosa ma che sbaglia anche. Alla perfezione della saggezza non ho mai creduto”.
La saggezza “intesa come so tutto, ti insegno a vivere l’ho sempre trovata profondamente noiosa e respingente. Leo- ha proseguito l’attore- sbaglia, non vuole insegnare niente a nessuno, fa errori e questi creano dei legami. L’imperfezione crea legami. Mi tengo alla larga dai film che hanno la pretesa di insegnarti qualcosa. Quando tu assorbi qualcosa da qualcuno che nella sua imperfezione riesce a trasmetterti una roba che ti è utile per la vita, allora diventa interessante. E credo che Leo abbia queste caratteristiche”.
Leo, una lucertola con il coraggio di sognare e cambiare la rotta della sua vita anche a 74 anni. “Si può fare a qualsiasi età. Io ho lavorato con Liliana Cavani (nel film ‘L’ordine del tempo’, ndr) che a 90 anni ha diretto un film e quando mi chiedono ‘ma Liliana sembra una ragazzina’. Io rispondo ‘no, è senza età’. E i grandi film che restano sono senza età. Quello che mi auguro è che in qualche modo ‘Leo’ possa diventare un grande cult, uno di quei film che ti riguardi fra 100 anni e ancora funzionano, speriamo”. Oggi “ho molti Leo, sono fortunato. Ma non vi dirò mai chi sono“, ha concluso il doppiatore ridendo.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it