NEWS:

A Bologna doppio trapianto di polmoni in contemporanea

Operati il 26 ottobre Sant’Orsola un uomo di 43 anni e una donna di 60 che aveva da poco sconfitto il covid

Pubblicato:20-11-2020 12:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:36

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Doppio trapianto di polmoni, in contemporanea, su due pazienti in gravi condizioni. Lo ha portato a termine l’Irccs-Policlinico Sant’Orsola di Bologna, nella notte tra il 26 e il 27 ottobre. Si tratta di una donna di 60 anni con una grave forma di fibrosi polmonare, che tra l’altro poche settimane prima aveva dovuto rinunciare al trapianto perché positiva al covid. Ma per fortuna i test successivi, a distanza di tempo, hanno dato esito negativo ed è riuscita a sottoporsi all’intervento grazie anche a un provvidenziale nuovo polmone diventato disponibile.

LEGGI ANCHE: Cineca: “Nel 2019 troppe polmoniti, con un database nazionale avremmo dato l’allarme”

DUE POLMONI DISPONIBILI NELLO STESSO MOMENTO

Storia diversa per un uomo di 43 anni, affetto da una grave forma di insufficienza respiratoria acuta per una malattia autoimmune, peggiorato al punto da essere ricoverato d’urgenza e mantenuto con la respirazione extracorporea. Entrambi erano in lista d’attesa da qualche settimana e quella notte di ottobre sono arrivate in successione due telefonate dal Centro trapianti, che annunciavano la disponibilità di due polmoni: uno a Monza e uno a Treviso. Dopo un primo tentennamento, riferiscono i professionisti del Sant’Orsola, oggi in conferenza stampa, è stato deciso di operare entrambi i pazienti in contemporanea. “Sarebbe stato un evento speciale in tempo di ‘pace’ dal covid- sottolinea la direttrice del Policlinico, Chiara Gibertoni- lo è a maggior ragione oggi. Io stessa sono rimasta sorpresa di questo intervento. Il trapianto di polmone è molto complesso e farne due in contemporanea è un doppio segnale di speranza per il nostro sistema sanitario”.


LEGGI ANCHE: Non eravamo preparati al Covid 19. Ma non siamo mai preparati!

UN CENTINAIO DI PERSONE COINVOLTE

In tutta fretta sono state quindi organizzate due equipe per andare a espiantare gli organi e altre due equipe per eseguire i trapianti al Sant’Orsola. In tutto, nell’arco delle 24 ore necessarie a completare l’operazione, hanno ruotato “almeno un centinaio di persone- sottolinea Giampiero Dolci, responsabile del percorso trapianto del polmone al Policlinico- è stata una sovrapposizione mai affrontata prima. Già normalmente è molto complicato organizzare un trapianto, in periodo covid con meno posti letto e meno personale lo è ancora di più. Ma ce l’abbiamo fatta”.

AL SANT’ORSOLA 10 TRAPIANTI DI POLMONI IN UN ANNO

Nonostante la pandemia in atto, il Sant’Orsola di Bologna è arrivato quest’anno al decimo trapianto di polmone. “Un numero storico– rimarca Piergiorgio Solli, direttore della chirurgia toracica metropolitana- raggiunto solo un’altra volta in precedenza”. In questi mesi, rivendica Gaetano Gargiulo, responsabile dei percorsi innovativi per il potenziamento della rete trapiantologica regionale, “non è mai stato rifiutato un trapianto a causa del covid. Anche i trapianti di fegato e di rene sono andati avanti, seppur con un piccolo calo fisiologico dovuto alla situazione generale. È importante, per dare una speranza a questi pazienti che non hanno altre possibilità”.

A livello nazionale sono 10 i centri che eseguono trapianti di polmone, con una media di 120-150 interventi all’anno. Sono numeri inferiori rispetto ad altri tipi di trapianti perché si parla di “un organo molto fragile- spiega Solli- solo una volta su cinque i polmoni donati sono idonei al trapianto”. Al Sant’Orsola, però, “abbiamo le strumentazioni più innovative per allargare il bacino delle donazioni utili”.

BONACCINI: “UN RISULTATO STRAORDINARIO

Ai professionisti del Policlinico di Bologna arriva il plauso anche del governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Ogni giorno l’impegno del sistema sanitario nel fronteggiare l’epidemia va di pari passo con lo sforzo quotidiano di garantire il maggior numero possibile di tutte le altre prestazioni- commenta il presidente- per questo dobbiamo continuare a essere riconoscenti ai professionisti e agli operatori sanitari per ciò che fanno. Ecco perché ritengo questo un risultato straordinario, un obiettivo ancora più importante perché raggiunto mentre stiamo affrontando una pandemia mondiale senza precedenti”.

LEGGI ANCHE: Bonaccini ancora malato, ha la polmonite: “State a casa, posti letto non infiniti”

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it