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Il premier Conte conquista i sindaci. Pd, M5S e Italia Viva si attrezzano per le nomine

L'editoriale di Nico Perrone, direttore dell'Agenzia di Stampa Dire, per DireOggi | Edizione del 20 novembre 2019

Pubblicato:20-11-2019 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:38

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ROMA – «Sì il confronto col Pd sarà pure apro, fibrillazione dovuta al varo della legge di Bilancio- spiegano da dentro il M5S- ma nessuno, tantomeno Di Maio, pensa di rompere e andare alle elezioni anticipate». Infatti, quando scoppia una grana su questa o quella dichiarazione attribuita al Capo politico, subito arriva la smentita.

E neppure all’assemblea nazionale dei sindaci dell’Anci, riuniti a Arezzo, c’è un clima da scontro elettorale alle porte. Anzi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per mezz’ora ha spiegato tutti i provvedimenti che il Governo ha in cantiere per i primi cittadini, a partire dai comuni colpiti dall’emergenza maltempo, riscuotendo molti applausi. Alla fine c’era la fila a farsi i selfie col premier.

Sul versante politico c’è dibattito sul movimento delle sardine, se sono manovrate dal Pd o di sinistra. Polemiche mosse dal fronte della destra leghista che mal sopporta queste manifestazioni di protesta pacifica che ha deciso di accompagnare piazza per piazza in tutta Italia il leader Matteo Salvini. Come preoccupano i leghisti i sondaggi sull’apprezzamento del presidente uscente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, rispetto alla loro candidata.


Che il clima si stia rasserenando dentro la maggioranza di Governo, che alla fine ci si stia attrezzando per durare, lo dimostra l’attivismo in atto per organizzare la squadra che si dovrà occupare delle centinaia di nomine pubbliche fondamentali per quando arriveranno le elezioni politiche. Le voci in Parlamento raccontano che c’è già stata una riunione tra i rappresentanti del Pd, MS e Italia Viva, ma che il premier ha già fatto sapere a tutti che dirà la sua. Questa la tabella in marcia che punta sulla durata, cementata dagli incarichi da assegnare.

Resta comunque l’incognita Lega: la campagna acquisti tra i senatori ‘grillini’ è sempre attiva e qualcuno giura pure che Salvini avrebbe già dalla sua un numero sufficiente pe mettere in minoranza il Governo. Quando? Subito dopo le elezioni in Emilia-Romagna il 26 gennaio.

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