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ROMA – Governo battuto alla Camera su un emendamento presentato dall’ex M5s Vitiello sul confine tra peculato e abuso d’ufficio.Voti a favore 284, voti contrari 239.
“E’ un fatto politico molto grave. Chiedo la sospensione dei lavori”, ha detto il capogruppo M5s Francesco D’Uva prendendo la parola dopo il voto in cui il governo e’ andato sotto sul ddl anticorruzione.
L’emendamento dell’ex M5s Vitiello richiama in causa la battaglia della Lega sulla modifica del reato di peculato, gia’ condotta in commissione e poi ritirata su pressione dei Cinque Stelle.
Le opposizioni sono intervenute per chiedere al presidente Roberto Fico di non accogliere la richiesta M5s per la sospensione dei lavori. Ma Fico non ha accolto le richieste. Anzi, subito dopo le parole di D’Uva il presidente aveva annunciato una sospensione di 15 minuti. Dopo gli interventi delle opposizioni ha aggiunto altri 15 minuti. “La seduta e’ sospesa per 30 minuti”, ha detto prima di concedere una ulteriore sospensione per convocare la capigruppo.
Al termine della conferenza dei capigruppo il presidente Roberto Fico ha deciso di convocare l’aula per le votazioni al ddl anticorruzione domani mattina alle 11, invece che alle 9 e 30. Presumibilmente domani mattina ci sara’ un vertice di maggioranza prima della ripresa dei lavori.
“Hanno bisogno di molte ore per risolvere i loro problemi politici”, ironizza Emanuele Fiano.
Da decidere il destino del ddl anticorruzione. Domani infatti c’e’ anche il question time alle 15. Nella sessione pomeridiana le votazioni potrebbero riprendere solo alle 16. Intanto il dl sicurezza incombe con una scadenza certa, il 3 dicembre. Salvini ha gia’ fatto capire che considera l’approvazione inderogabile. E a seguire c’e’ la sessione di bilancio. Indifferibile.
C’e’ dunque chi ipotizza, e non solo tra le opposizioni, che il destino del ddl anticorruzione sia segnato.
“L’emendamento prevede una forma aggravata di abuso d’ufficio laddove c’e’ una distrazione che non configura pero’ peculato. Per quanto riguarda la prescrizione si applicano quindi le regole dell’abuso di ufficio. Diventa piu’ corta”. Cosi’ Catello Vitiello, il deputato che ha presentato l’emendamento al ddl anticorruzione sul quale il governo e’ caduto questa sera a Montecitorio.
Ma la sua norma e’ un favore alla Lega? “Me lo sta dicendo lei. Se la Lega aveva un problema di questa natura, non lo so. Io so che chiunque se ne giovera’”.
“Voto in aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arrivera’ alla fine come concordato dalla maggioranza”. Cosi’ il segretario della Lega Matteo Salvini a proposito del voto che ha visto il governo battuto sul ddl
anticorruzione.
Da una parte i Cinque stelle che votano insieme a una parte del Pd e a Leu contro l’emendamento Catiello, la norma di modifica del ddl anticorruzione che rafforza l’abuso d’ufficio fino a fargli assorbire una parte del peculato.
Da una parte i Cinque stelle che votano insieme a una parte del Pd e a Leu contro l’emendamento Catiello, la norma di modifica del ddl anticorruzione che rafforza l’abuso d’ufficio fino a fargli assorbire una parte del peculato.
Dall’altra una ‘nuova maggioranza’ formata da Lega, Fi, Fdi, e una buona parte del gruppo misto. E’ questo lo scenario creatosi in aula, nel voto che ha visto il governo soccombere. Trattandosi di voto segreto la precisione assoluta non si puo’ avere, ma fonti parlamentari restituiscono questa geografia politica.
I voti a favore della norma Catiello sono stati 284, praticamente quelli risultanti dai voti di Lega (125), Fi (104), Fdi (32) e di una parte dei componenti del misto. In totale 283 voti, esattamente quanti quelli di fatto registrati in aula.
Il Pd e Leu, che hanno dato indicazione di voto contrario, non hanno votato compatti contro. Nei 239 voti contrari all’emendamento Catiello ci sono infatti i voti dei Cinque Stelle (221) e poi solo una parte dei 14 voti di Leu e dei 111 del Pd.
Un’altra ipotesi, seguendo una suggestione rilanciata da Igor Iezzi della Lega, vorrebbe che una parte dei Cinque stelle abbia votato a favore della norma, e quindi in senso contrario all’indicazione del gruppo, per creare il presupposto di un altro voto contrario, quello che ci sara’ sul dl sicurezza. Sarebbero ovviamente i dissidenti a votare a favore della norma Catiello.
Nove assenti nella Lega e nel M5s, oltre agli assenti per missione, 25 nella Lega e 27 in M5s. In totale alla maggioranza gialloverde sono mancati oggi 70 voti. A ranghi completi Ms5 e Lega vantano 346 voti a favore alla Camera. Nei 239 contrari all’emendamento mancano quindi 107 voti. I franchi tiratori potrebbero essere stati 36.
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