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Contro i terroristi stiamo facendo tutto il possibile?

di Barbara Varchetta (Pubblicista, esperta di Diritto e questioni internazionali): Poco importa che la magnificenza della storia europea,

Pubblicato:20-11-2015 13:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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di Barbara Varchetta (Pubblicista, esperta di Diritto e questioni internazionali):

Poco importa che la magnificenza della storia europea, le memorabili gesta di valorosi statisti, il coraggio dei popoli e degli eserciti che il mondo ricorderà in eterno, la sofisticata ed affascinante cultura che ancora oggi guida il nostro sentire e forgia il nostro sapere, abbiano contribuito massicciamente a fondare il Pensiero occidentale, abbiano costruito le colonne portanti della Democrazia, abbiano consentito all’Europa di divenire la culla della civiltà…Oggi l’obiettivo è annientare quelle origini, affermare la barbarie, sovvertire un ordine millenario.

Hasan al Banna, fondatore della Fratellanza Musulmana, sosteneva che “per un lungo periodo l’Occidente ha brillato in virtù della sua perfezione scientifica… adesso è alla bancarotta e in declino. Le sue fondamenta si stanno sgretolando e le sue istituzioni, come i suoi princìpi, stanno andando in pezzi”; soltanto la rinnovata unità islamica potrebbe ristabilire l’ordine sociale prescritto dal Corano: non occorre esplicitare oltre un dettato così tanto chiaro.


A suggello di cotanto sentire, a sostegno di tale vivida e sprezzante follia, non c’è nessun Dio, nessuna religione che imponga la guerra, le stragi di innocenti, la conquista. Si è semplicemente di fronte a mire espansionistiche di connotazione paramilitare che se provenissero dal mondo occidentale e strategicamente organizzato avrebbero le caratteristiche di attacchi frontali operati da eserciti: in altre parole, sarebbero dichiarazioni di guerra convenzionalmente intese!!

Ed il mondo cosa fa? Si ferma, attonito, a guardare, ad interpretare, ad interrogarsi se chi compie queste azioni riprovevoli appartenga all’islam radicale, sia francese o egiziano, abbia avuto un’infanzia difficile fatta di stenti e sofferenze, sia stato spinto dalla fede piuttosto che dalla povertà…Amenità irrilevanti… Lasciare che l’indignazione, il dolore, la reazione misurata e pacifica dei cittadini, le bandiere a mezz’asta, le contrite dichiarazioni di capi di Stato e di Governo, i minuti di silenzio prima delle manifestazioni sportive, rispondano, anzi urlino a chi non vuol sentire, che questa è la nostra Civiltà, è motivo di grande orgoglio che ci rende fieri di appartenere ad una cultura moderata, intellettualmente raffinata, eticamente ineccepibile .. Ma non è abbastanza.

E di contro, non è abbastanza reagire bombardando la città simbolo dell’IS soltanto dopo aver consentito, per anni, che lo stesso si organizzasse in più e più movimenti territoriali, espandendosi nel modo in cui tutti, ormai amaramente, abbiamo conosciuto. L’Europa tutta avrebbe dovuto, almeno vent’anni fa, far fronte comune contro il terrorismo, affiancare fattivamente gli USA, identificare correttamente la minaccia, reagire duramente ai primi campanelli d’allarme, evitare il “colonialismo finanziario” islamico a cui ha ceduto proprio in ragione di quella bancarotta citata da Al Banna. Impegnarsi in interminabili missioni di peacekeeping ha un elevato costo economico ed un beneficio quasi nullo se non si procede preventivamente al ripristino effettivo degli equilibri territoriali e politici e non si consente un’affermazione della democrazia tale da garantire alle popolazioni interessate un’autonomia sostanziale….Ma le regole non scritte, quelle che mai si leggeranno nei trattati, non sono queste! Ed ecco perché i conflitti non potranno mai essere compiutamente definiti nè mai potranno concludersi.

Sic transit gloria mundi (così passa la gloria del mondo).

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