NEWS:

Migranti, Grasso: “I bambini fuggono da atrocità e dall’Isis. Il terrorismo li trasforma in strumenti di morte”

ROMA - "Ogni dibattito su questo tema non può

Pubblicato:20-11-2015 10:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

grassoROMA – “Ogni dibattito su questo tema non può non tenere conto di un punto fermo: tutti i bambini migranti, profughi e rifugiati, sono prima di tutto bambini in pericolo. E’ fondamentale richiamare l’attenzione sul dramma dei minori esposti quotidianamente a ogni pericolo, minacciati da guerre e malattie, malnutriti, derubati dell’infanzia. Sono fuggiti da conflitti, dittature, fame, violenze, dall’assenza totale di una possibilità di futuro, in molti casi, non mi stancherò di ripeterlo, sono fuggiti dai territori dove sventola la bandiera nera dell’Isis, da quell’indottrinamento votato al terrorismo cui sono sottoposti e dalle atrocità che lì vengono commesse”. Lo dice il presidente del senato Pietro Grasso intervenendo al convegno ‘Bambini e adolescenti migranti: quale protezione e accoglienza’.

“Abbiamo visto nel recente passato foto e filmati di bambini che giustiziano i prigionieri in tuta arancione- sottolinea Grasso-: chi riesce a mantenere lucidità e umanità non può non vedere due vittime in quelle immagini della macchina di propaganda dell’Isis: anche il carnefice di 8 o 10 anni in quel caso è vittima del terrorismo che lo trasforma in strumento di morte“. Questi bambini, prosegue Grasso, “hanno affrontato viaggi terribili, hanno sofferto fame e disidratazione, sono stati rapiti, venduti, ricattati, picchiati, in alcuni casi torturati o addirittura abusati dai trafficanti. Tutti hanno provato il terrore di morire in mare, alcuni nella traversata hanno perso genitori, parenti o amici. Secondo i dati Unicef, da gennaio 2015 più di 215.000 minori – 700 al giorno – hanno cercato asilo nell’Unione europea e circa 700 bambini sono morti dall’inizio di quest’anno attraversando il Mediterraneo”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it