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Nuccio Caffo: “occorre un tetto al prezzo del gas e meno burocrazia per il fotovoltaico”

Per l'imprenditore calabrese, patron dell'Amaro del Capo "i costi dei distillati sono più alti anche per il rincaro del vetro"

Pubblicato:20-10-2022 15:39
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 15:41
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REGGIO CALABRIA – Maggiore velocità negli iter burocratici, un tetto europeo alle tariffe energetiche del gas con una programmazione pluriennale ed un maggiore utilizzo delle energie alternative. E’ quanto emerso nel corso dell’ultima assemblea regionale di Unindustria Calabria, con una esplicita richiesta al prossimo governo nazionale, a “fare presto per evitare che i continui rincari sulle bollette energetiche affossino ulteriormente la già debole economia regionale”. Nel merito l’amministratore delle distillerie Caffo, Nuccio Caffo, uno dei più rappresentativi imprenditori calabresi in Italia noto per la produzione de L’Amaro del Capo, evidenzia alla Dire come molti attribuiscano gli aumenti dei costi energetici all’attuale guerra in Ucraina, “che è solo una delle motivazioni, in quanto erano partiti già lo scorso anno”.

RINCARI IN DOPPIA CIFRA ANCHE PER MATERIE PRIME E VETRO

“Per il gas – afferma – in aziende come la nostra, che si occupa di distillati, non abbiamo alternative, i bruciatori delle caldaie vanno a metano e nell’immediato non si può cambiare sistema di combustione”. Risultato: i costi per la distillazione dell’alcol e acquaviti sono più alti rispetto allo scorso anno e non solo per il caro bollette. “Rincari a doppia cifra – sostiene l’imprenditore – si riscontrano per l’approvvigionamento delle materie prime quali, ad esempio, il vetro. Le grandi vetrerie in Ucraina sono ferme e quelle italiane non riescono a sopperire alla richiesta”.

AL SUD COSTI ELETTRICI MITIGATI DAL FOTOVOLTAICO

Caffo puntualizza poi che gli aumenti energetici relativi al gas e all’energia elettrica “vanno scissi”. Nelle regioni del Sud Italia, ad esempio, per la fornitura di energia elettrica, riusciamo a mitigare i costi grazie ai pannelli fotovoltaici. Ma non sempre la burocrazia ci aiuta”. Quindi un primo atto potrebbe essere lavorare “alla semplificazione burocratica per l’allaccio degli impianti fotovoltaici”. Diversa la situazione collegata al gas per la quale “non c’è una soluzione veloce, occorrerebbe mettere un tetto al prezzo che abbia una durata pluriennale, che consenta di programmare bene i conti ed evitare – conclude l’imprenditore – di cambiare il listino ogni mese con una ricaduta per ogni tipo di azienda”.


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