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Paola Soccorso (Consob): “In famiglia le donne sono copilote, il marito fa gli investimenti e la moglie la spesa”

Oggi a Roma il convegno First Cisl per parlare di educazione finanziaria e parità di genere

Pubblicato:20-10-2022 15:06
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 15:06
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ROMA – Educazione finanziaria e parità di genere: questo il tema al centro del convegno First Cisl, tenutosi oggi a Roma che rappresenta, per Paolo Grignaschi, responsabile della Divisione economico-sociale del Comitato scientifico della Fondazione Fiba, “una tappa di un percorso che noi come First Cisl portiamo avanti da tempo”. Alla base della giornata di oggi “la necessità di una evoluzione culturale per tutelare anche i soggetti più deboli”, anche perché, secondo i dati OXE l’Italia è al 25esimo posto su 26 paesi per educazione finanziaria di base e per le donne, specie al Sud, la situazione peggiora ulteriormente. Non solo: secondo i dati del 2021 dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, non c’è un solo indicatore dove le donne non siano in una posizione svantaggiata rispetto agli uomini e non ce n’è uno dove il nostro Paese non sia al di sotto della media europea, come ha illustrato Grignaschi.


Anche secondo Edoardo Lozza, professore ordinario di Psicologia economica dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, “il divario di genere quando si tratta di educazione finanziaria è evidente ed è innanzitutto un problema di percezione”. In base alla ricerca svolta da Lozza, infatti, emerge un gap innanzitutto nel livello di competenza percepita: “Anche quando siamo andati a vedere il gruppo dei laureati in economia, tutti si sentono più competenti della media, ma le donne si sentono comunque meno competenti e il gap è lo stesso, 10-15 punti percentuali”, ha spiegato. Inoltre, se l’immagine dell’uomo ricco per le donne rimane il modello dell’imprenditore, “la donna ricca è l’ereditiera o chi ha sposato un uomo ricco”. Per questo, per Lozza, “è fondamentale affiancare, all’educazione finanziaria, un discorso di empowerment”.


D’altra parte, “l’educazione finanziaria emerge come una necessità sia nelle risposte dei risparmiatori che nei dipendenti bancari”, ha spiegato Emanuela Rinaldi, professoressa di sociologia dell’Università Bicocca e autrice della ricerca ‘L’educazione finanziaria in un’Italia in movimento’.



Anche Paola Soccorso, consigliera dell’Ufficio Studi economici di Consob, ha sottolineato che “nel perimetro delle decisioni della famiglia svolgiamo un ruolo da copilota: il marito si occupa dei grandi investimenti, la moglie della spesa quotidiana. Se mi ritengo scarsamente efficace e se nessuno si aspetta da me che mi occupi di finanza, io non mi impegnerò”, ha detto.


Ma non è solo una questione economica: “C’è una relazione fra educazione finanziaria e violenza”, ha fatto notare Elisabetta Artusio, responsabile Donne e Politiche di parità e di genere di First Cisl. “La violenza non è solo il femminicidio che arriva in tv: la violenza economica- ha detto Artusio- spesso viene agita in ambito familiare ed è un costrutto di relazioni che porta, nella coppia, l’uomo a impedire alla compagna di realizzarsi economicamente, di avere la possibilità di gestire i propri risparmi. Si arriva a uomini che non consentono l’uso dei cellulari e che non consentono alle donne di lavorare”. Oltre alla competenza percepita, dunque, c’è anche il reale: “Le ragazze spesso vengono indirizzate verso percorsi di studio considerati ‘adatti alle femmine’ e non sono discipline Stem”.


Ma cos’è l’educazione finanziaria? “Non vuol dire avere la capacità di prevedere l’andamento dei mercati”, ha dichiarato il segretario generale Cisl Riccardo Colombani, “Significa acquisire la consapevolezza dei rischi degli investimenti finanziari e avere strumenti per poter apprezzare meglio i rischi e le opportunità degli investimenti. Le banche e gli altri intermediari devono fare la loro parte, operando nel migliore interesse dei clienti e mettendo l’educazione finanziaria al centro della responsabilità sociale d’impresa. In questo modo la tutela del risparmio diventa veramente un bene comune”, ha concluso.

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