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A Bologna nasce uno sportello dedicato alla giustizia riparativa

Tra gli obiettivi quello di far 'incontrare' le vittime e gli autori di reato

Pubblicato:20-10-2022 15:09
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 15:09
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Bologna sportello giustizia riparativa
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BOLOGNA – A Bologna nasce uno sportello per “sviluppare servizi pubblici per l’assistenza alle vittime di reato e per la giustizia riparativa e la mediazione penale”. Questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto ‘Territori per il reinserimento: servizi per la giustizia riparativa e a favore delle vittime di reato’, promosso da Comune e Asp e finanziato grazie a una convenzione tra la Regione e Cassa delle Ammende.
Lo sportello, inaugurato oggi in via Polese dall’assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo, dall’amministratore unico di Asp Stefano Brugnara, dal presidente del Quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani e dalla presidente del Centro di mediazione e formazione alla mediazione di Bologna Claudia Landi, sarà gestito proprio dal Centro di mediazione, attivo da oltre 20 anni in ambito minorile su questi temi, che con la riforma Cartabia entrano a pieno titolo anche nella ‘giustizia degli adulti’.

RIZZO NERVO: “MEDIARE TRA VITTIMA E AUTORE DI REATO SEGNA UN NUOVO APPROCCIO IN TEMA DI GIUSTIZIA”

Presentando il progetto, che “per il momento è di durata biennale, anche se speriamo in una proroga”, Landi sottolinea che “è fondamentale avere un luogo fisico dedicato alla giustizia riparativa“, concetto condiviso anche da Rizzo Nervo, che da parte sua evidenzia come “alla base di questo progetto giusto e ambizioso ci sia un cambio di paradigma in materia di giustizia, perché l’obiettivo di mediare il conflitto tra la vittima e l’autore del reato muove da un approccio molto diverso da quello classico della giustizia penale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Brugnara, che a sua volta pone l’accento su questo “nuovo approccio” in materia di giustizia, mentre Cipriani auspica non solo il successo del progetto, che “in una società incattivita come quella in cui viviamo, in cui prevale la ‘legge del taglione’, ricorda un po’ i pesci che nuotano controcorrente”, ma anche che “la rete di comunità del Quartiere lo sostenga e lo condivida”.
E visto che gli interventi previsti dal progetto sono mutuati da quanto avviene nell’ambito della giustizia minorile, sul progetto dice la sua anche la presidente del Tribunale dei minori bolognese, Gabriella Tomai, secondo cui “la rieducazione passa anche dall’incontro con la vittima e dal suo riconoscimento: nella giustizia minorile funziona, ce lo insegna l’esperienza, e può funzionare anche con gli adulti”.

PREVISTI MOMENTI DI INFORMAZIONE, SUPPORTO ALLE VITTIME E PERCORSI PER AUTORI DI REATO

Entrando nel dettaglio delle iniziative previste dal progetto, Landi fa sapere che “è già partito un percorso di sensibilizzazione per assistenti sociali e volontari del carcere, e ci saranno poi altre azioni più specifiche che saranno divulgate sui nostri canali”. Al momento, dettagliano Comune, Asp e Centro di mediazione, il progetto prevede anche “momenti di informazione sulla giustizia riparativa aperti alla cittadinanza, servizi di orientamento e supporto alle vittime, percorsi di sensibilizzazione e responsabilizzazione rivolti agli autori di reato che aderiscono ai progetti riparativi, percorsi di mediazione e focus group” rivolti sia ai cittadini, per “contenere l’allarme sociale generato da particolari fatti reati”, sia alle famiglie delle vittime e degli autori dei reati.


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