NEWS:

‘A scuola in Europa’, 15 borse di studio per studenti di istituti Tecnici e Professionali

Residenti in Campania, Lombardia e Piemonte per programmi trimestrali in Belgio fiammingo, Francia, Repubblica Ceca, Serbia e Svizzera

Pubblicato:20-10-2021 16:41
Ultimo aggiornamento:20-10-2021 16:41

A scuola in Europa intercultura
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Quindici borse di studio del valore totale di 120.000 per giovani studenti meritevoli degli istituti tecnici e professionali di Campania, Lombardia e Piemonte con reddito familiare entro i 65.000 euro che vogliano trascorrere tre mesi studio all’estero in Belgio fiammingo, Francia, Repubblica Ceca, Serbia o Svizzera. È questo in sintesi ‘A scuola in Europa’, progetto con cui fondazione Intercultura., fondazione Giovanni Agnelli, fondazione Cav. Lav. Pesenti e UniCredit Foundation intendono favorire il dialogo tra le culture e gli scambi giovanili internazionali.

I ragazzi dovranno essere iscritti alle classi terze presso istituti tecnici ad indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria; informatico e telecomunicazioni; turismo; oppure istituti professionali ad indirizzo agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane, enogastronomia e ospitalità alberghiera. La partecipazione alle selezioni per i programmi di Intercultura si effettua iscrivendosi al bando di concorso consultabile sul sito ufficiale entro e non oltre il 10 novembre 2021. Alla scadenza delle iscrizioni, tutti i candidati sosterranno un percorso di selezione che comprende una prova d’idoneità online, colloqui condotti da volontari esperti dell’associazione e un incontro con la famiglia del candidato. I risultati saranno comunicati entro febbraio 2022. Le partenze sono previste nel corso dell’estate 2022. L’esperienza all’estero prevede l’accoglienza in famiglie selezionate, la frequenza di una scuola locale e viene seguita passo passo dalla presenza di un gruppo di volontari. Gli studenti partecipanti riceveranno da Intercultura la certificazione delle competenze acquisite in ogni fase del programma.

Roberto Ruffino, segretario generale di Fondazione Intercultura, commentando questo progetto all’insegna della ripresa della mobilità studentesca aggiunge: “La pandemia non è riuscita ad interrompere, neanche in questi difficilissimi mesi, il lungo dialogo tra popoli e culture che Intercultura coltiva da sempre. Siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire alla formazione all’internazionalità e all’interculturalità dei ragazzi delle scuole tecniche e professionali. E’ grazie a questi giovani che sarà possibile ripensare un futuro tutto da scrivere con le migliori energie di tutti noi”.


“Innovativo e lungimirante” è il progetto secondo Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli che ha spiegato come ‘A scuola in Europa’ possa “rompere gli schermi” dal momento che “si rivolge intenzionalmente agli studenti degli indirizzi tecnici e professionali, che quasi sempre nel nostro paese hanno minori occasioni di effettuare esperienze significative di studio all’estero, di conoscenza e confronto con realtà diverse”. In un mercato del lavoro che per “moltissime filiere è globale”, conclude Gavosto, esperienze come questa “possono essere importanti per questi studenti non meno che per quelli dei licei”.

Dello stesso avviso anche Sergio Crippa, segretario generale di Fondazione Cav. Lav. Pesenti, il quale sottolinea proprio l’importanza di colmare “la carenza” di mobilità studentesca internazionale ancora forte nei livelli di istruzione tecnica e professionale. “Grazie a questa iniziativa- sintetizza infine Maurizio Beretta, presidente UniCredit Foundation- la fondazione conferma il proprio impegno a sostegno del talento e delle nuove generazioni, aiutandole a perseguire obiettivi e ambizioni professionali e supportando così la crescita del nostro paese verso un futuro più sostenibile, equo e inclusivo”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it