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Landini (Cgil): “Rivendicazioni femminili sul lavoro sono un’opportunità per tutti”

Oggi all'assemblea delle donne Flai Cgil: "Sabato abbiamo parlato a chi difende la democrazia"

Pubblicato:20-10-2021 16:20
Ultimo aggiornamento:20-10-2021 16:20
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maurizio_landini
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Di Laura Monti

ROMA – “Il prossimo anno ci saranno l’assemblea e il congresso in cui cercheremo di capire quali cambiamenti apportare”. Così ha dichiarato oggi Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, all’assemblea delle donne Flai Cgil appena conclusa, a Roma parlando di cambiamento e di come approntarlo, a partire dalle istanze che nascono dal lavoro femminile e che rappresentano un’occasione per tutti. “Sarà un corpo molto vasto, di quasi 70mila persone. È un esercizio di democrazia molto importante che ci farà riflettere e chiederci se i nostri strumenti di rappresentanza sono adeguati. È evidente- ha detto parlando del congresso e dell’assemblea che saranno- che c’è una necessità di cambiamento, come in tutte le organizzazioni e come sempre il cambiamento genera resistenze e conflitto”.

Ha aggiunto: “Nelle schede non abbiamo indicato sesso o genere perché l’abbiamo ritenuto un metodo del passato. Vogliamo riconoscere che questo tema riguarda però tutte le nostre scelte, a partire dalle contrattazioni di lavoro”. Per Landini, “non è un giudizio, ma un tentativo di trovare le difficoltà perché il cambiamento non parte dagli altri ma bisogna capire cosa facciamo noi”. Ha ricordato il segretario la sconfitta della Fiom nel voto delle commissioni interne a Mirafiori: “Si discusse molto e si disse che se anche solo il 10% delle ragioni della sconfitta partivano da noi, noi dovevamo partire da quel 10%, non dalle colpe degli altri. Questo è l’atteggiamento. Non dobbiamo nasconderci nulla delle possibili difficoltà”, ha chiarito.


Landini ha anche commentato il calo degli iscritti e delle iscritte alla Cgil: “È una tendenza che va capita perché abbiamo un problema rispetto alle donne che stanno calando e anche rispetto alle nuove generazioni. Il lavoro è precario ma noi cosa possiamo fare?”, ha ammesso. “Senza la clausola sulla rappresentanza di genere nella dirigenza della Cgil noi forse non avremmo donne in ruoli dirigenziali e questo- ha ammesso Landini- è un problema”. Per il segretario della Cgil il tema “non è solo la libertà delle persone, ma la libertà delle donne. È in crisi il sistema di rappresentanza maschile e se si assume un punto di vista femminile non si assume una parte ma una cultura nuova”. “La discussione che dobbiamo fare- ha proseguito- è pensare come una organizzazione libera possa definire un nuovo modello senza avere paura delle differenze. C’è una domanda di libertà e realizzazione femminile: dobbiamo prendere questa come un’opportunità di crescita complessiva”. Per Landini “la libertà nel lavoro è oggi decisiva anche per disegnare un nuovo modello di lavoro per tutto. E in questo le rivendicazioni del lavoro femminile sono un’opportunità per tutti”, ha ribadito. 

“C’è stato un arretramento dei diritti del lavoro perché una certa cultura si è fatta egemone. La lotta di classe l’hanno fatta quelli che comandano”, ma “la pandemia- ha continuato il Segretario Generale della CGIL- ha disvelato i limiti di quel modello. È emerso che non è vero che ognuno si salva da solo“. Un altro tema quello delle riforme: “Devono tenere conto delle esigenze diverse delle persone, che dipendono anche dall’essere uomo o donna”. Come Cgil invece “non possiamo limitarci a rappresentare le persone sui luoghi di lavoro ma dobbiamo rappresentare tutti i bisogni delle persone che per vivere devono lavorare. Dobbiamo metterci in discussione- ha aggiunto- capire cosa non sappiamo fare e mettere insieme più competenze per capire cosa è necessario fare”. Landini ha commentato anche l’assalto alla sede di Roma: “Dobbiamo riflettere sulla risposta della nostra organizzazione, perché si sono aperte tutte le camere del lavoro e anche perché a me non era mai successo che in cinque giorni si organizzasse una manifestazione come quella di sabato. Se è successo in un momento di emergenza, perché non farlo anche in altri momenti? Dobbiamo capire come usare questa forza per affrontare i cambiamenti e i problemi, come quello del calo degli iscritti”. “Oggi- ha concluso- dobbiamo collegare la difesa del sindacato alla difesa dei luoghi di lavoro. Sabato abbiamo parlato non solo al mondo del lavoro, ma anche a studenti e altri che si sono sentiti coinvolti nella difesa della democrazia in un momento in cui la partecipazione è bassissima”.

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