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VIDEO | Conzatti: “Percorsi per maltrattanti sono prevenzione”

La senatrice Donatella Conzatti, anche segretaria della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, presenta il suo disegno di legge per il recupero degli uomini maltrattanti

Pubblicato:20-10-2020 17:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:05
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ROMA – “Il fenomeno della violenza contro le donne è grave e trasversale e non si fa ancora abbastanza sul tema della prevenzione. Prendendo spunto da questa analisi e dalla Convenzione di Istanbul è nato il lavoro per questo disegno di legge per potenziare la rete di aiuti del percorso maschile, per i maltrattanti, sempre e solo con l’obiettivo primario di tutelare le donne”. Presenta così, all’agenzia di stampa Dire, la senatrice Donatella Conzatti, anche Segretaria della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, il suo disegno di legge per il recupero degli uomini maltrattanti.

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Il testo già in Commissione giustizia sarà calendarizzato, ed “entro fine anno in Aula ci sarà un grande dibattito. Obiettivo è finalizzare entro fine legislatura”. Il tema della prevenzione passa anche dal recupero dei violenti, come questo disegno di legge vuole sottolineare soprattutto per fermare quell’escalation che porta il violento, “magari dopo l’ammonimento del Questore per stalking, o nelle misure cautelari ad acuire i suoi comportamenti”.

Obiettivo, ha detto Conzatti “è accompagnare questi uomini in un percorso di consapevolezza. La violenza è spesso sottovalutata e in questi centri si lavora per cambiare comportamento. Siamo convinti che tanta parte di queste persone può cambiare, perchè la violenza non è una malattia e non è un dato irreversibile. I percorsi durano otto mesi, con 1 o 2 incontri a settimana, in cui si è accompagnati da professionisti”.

Le criticità? “Questi centri non sono presenti in tutta Italia, non sono accreditati e i professionisti impiegati devono avere uguale formazione”.

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Diversa è la questione del percorso di recupero post condanna che ha in sè il rischio che molti di questi uomini maltrattanti vi ricorrano per avere sconti di pena. In un’intervista alla Dire Giuditta Creazzo, presidente del centro in via De Buttieri di Bologna ha parlato di “richieste raddoppiate”. “Non c’è obbligo di seguire questi percorsi nel Codice Rosso che li prevede solo dopo la condanna- ha ricordato la senatrice- e c’è il rischio che diventino escamotage per sconto di pena. La Commissione sul femminicidio ha stigmatizzato già questa parte della legge, sottolineando come la sola misura deflattiva da prevedere possa essere a favore della famiglia, della società e che non possa essere di tipo soggettivo e singolare”.

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“L’unico obiettivo di questi percorsi per i maltrattanti è sempre la tutela della vittima” ha ribadito Conzatti anche per rassicurare tutto quel mondo di associazioni e cav che lavora con le donne che hanno subito violenza. Quanto alle risorse finanziarie ha detto: “Siamo intervenuti nel Decreto agosto per prevedere una parte incrementale dei fondi”.

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