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ROMA – “È impressionante e irresponsabile l’offensiva pro-Mes. Non c’e’ nulla di tecnico. È soltanto un braccio di ferro politico: per normalizzare il M5S e ridefinire la maggioranza al fine di dare spazio all’asse Italia Viva – Forza Italia. Siamo arrivati al paradosso che alcuni Sindaci del Pd spiegano al Ministro dell’Economia del Pd perche’ deve prendere il Mes. Il Pd guardi all’autonomia culturale e politica dimostrata dalla sinistra spagnola, dove il Premier del Psoe, non un pericoloso sovranista, giustamente rinuncia ai finanziamenti a debito del Recovery Fund”. Lo afferma in una intervista a Radio Radicale il deputato di LeU Stefano Fassina.
“Nel merito, il Presidente Conte ha ragione. Non esistono ragioni economiche per ricorrervi. Il Mes Sanitario- aggiunge Fassina- non ha condizionalita’ all’accesso, e’ gratis, e’ il ritornello all’unisono. Invece, a statuto e regolamenti Ue vigenti, le condizionalita’ sono previste dopo l’accesso, in conseguenza di una valutazione di solvibilita’ del debitore“.
Fassina spiega che “quando sei un ‘cliente’ zavorrato da un debito pubblico al 160% del Pil, sei oggettivamente a rischio di un programma di aggiustamento macroeconomico e strutturale. Inoltre, i maggiori interessi pagati sui Btp a 10 anni rispetto ai crediti Mes rientrano nel Bilancio dello Stato quasi interamente come utili della Banca d’Italia. In tale contesto, sarebbe autolesionistico ricorrere al Mes Sanitario. Non a caso, nessuno degli Stati che, seppur minori di noi, avrebbe risparmi in termini di spesa per interessi intende ricorrervi, mentre con noi in 16 ricorrono al Sure”.
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