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In Lombardia vietato comprare vino dopo le 18, furia consorzio Chianti: “Follia”

Il Consorzio del Chianti boccia le restrizioni decise per la Lombardia: "Un provvedimento incomprensibile, si criminalizza il vino e si colpisce chi fa la spesa dopo il lavoro"

Pubblicato:20-10-2020 11:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:05
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FIRENZE – “Vietare dalle 18 la vendita del vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali, è una follia, un attacco al buon senso, un provvedimento incomprensibile”. Il Consorzio Vino Chianti, con il suo presidente Giovanni Busi, esprime “lo sconcerto e la rabbia dei produttori per l’ennesima ordinanza che cerca di ridurre i contagi da coronavirus”, in questo caso il regolamento della Regione Lombardia.

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“COSÌ SI CRIMINALIZZA IL VINO”

giovanni busi_chianti

Giovanni Busi

“Si vuole attaccare e criminalizzare il vino– prosegue Busi-, come fosse la causa degli assembramenti. La cosa incredibile, e che ci stupiamo non venga colta, è che ad essere penalizzate sono soprattutto le persone che dopo il lavoro fanno la spesa e magari per cena comprano una bottiglia di vino. Di solito i giovani, a cui crediamo sia rivolta questa misura, hanno più tempo libero: il vino possono comprarlo anche prima delle 18 e poi berlo fuori, per strada. Non è difficile da comprendere, ma di cosa stiamo parlando?”.


“VENDITE NEI SUPERMERCATI HANNO GARANTITO SOPRAVVIVENZA DURANTE PANDEMIA”

Per Busi “attaccare il settore nel canale della grande distribuzione, l’unico che ha retto e ha garantito nel corso della pandemia la sopravvivenza di molte aziende, significa non comprendere la gravità della crisi che sta mettendo in difficoltà imprese e lavoratori. La Regione Lombardia ci ripensi”, conclude.

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