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Camorra, 23 arresti tra vertici e sodali del clan Cifrone

Gli 'eredi' del clan Lo Russo imponevano anche ai negozianti la fornitura di generi alimentari e a consegnare loro mensilmente somme di denaro

Pubblicato:20-10-2020 10:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:05
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NAPOLI – Sono 23 gli arresti all’indirizzo di vertici e sodali del clan Cifrone eseguiti a Napoli dai militari del Comando provinciale carabinieri di Napoli, al termine delle indagini della Dda partenopea. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli. Le persone, due delle quali ancora irreperibili e sulle cui tracce ci sono i carabinieri, sono responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, minaccia, detenzione e porto di armi e munizioni. Tutti i reati sono aggravati dal fine di avvantaggiare il sodalizio camorristico.

Il provvedimento trae origine da una indagine condotta dalla Compagnia carabinieri Napoli Vomero, ulteriormente riscontrata da dichiarazioni di collaboratori. Con il lavoro degli investigatori sono stati individuati vertici e sodali del clan composto dagli eredi del sodalizio camorristico Lo Russo, egemone nei quartieri di Miano, Marianella, Chiaiano, Piscinola, Don Guanella, Colli Aminei, Sanità. Inoltre sono state definite la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli degli indagati in quella che gli investigatori ritengono essere “una articolata associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, gestita da affiliati al clan, che commercializzavano il narcotico su singole piazze di spaccio o in compravendite all’ingrosso”. In capo ad alcuni indagati è stata poi riscontrata “la detenzione o il porto in luogo pubblico di 3 pistole e 3 fucili”, utilizzati per minacciare alcuni commercianti.

L’indagine ha permesso di ricostruire il sistema attraverso cui il gruppo criminale ha sottoposto 11 negozianti ad estorsioni con intimidazioni mafiose, imponendo la fornitura di generi alimentari, costringendoli con violenza ad astenersi dal vendere nella zona sotto controllo del clan e a consegnare mensilmente somme di denaro.


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