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Cinema, Michael Moore: “Salvini è razzista e bigotto”

ROMA -Terza giornata della Festa del Cinema di Roma nel segno di Michael Moore. Il regista premio Oscar porta alla

Pubblicato:20-10-2018 14:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:41

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ROMA -Terza giornata della Festa del Cinema di Roma nel segno di Michael Moore. Il regista premio Oscar porta alla kermesse capitolina il suo nuovo provocatorio documentario Fahrenheit 11/9 in cui racconta l’ascesa politica di Donald Trump.

Intervistato da Corrado Formigli, Moore, come al solito senza peli sulla lingua, in un’ora abbondante di incontro con il pubblico, entra nel vivo delle questioni centrali della politica americana e non solo. Da Trump a Bush in un attimo si passa a Di Maio e Salvini e il regista americano sul palco della Sala Sinopoli non le manda certo a raccontare: “Salvini è un razzista- dichiara-. So che la situazione dell’Italia è difficile anche a causa dell’estensione geografica che ha nel Mediterraneo, ma penso che in Italia ci sono tante persone intelligenti che possono capire come affrontare la questione dell’immigrazione”. 

“Gli italiani però- ha aggiunto Moore- devono chiamare Salvini per quello che è e smettere di essere carini. E’ un bigotto, è contrario ai gay. Bisognerebbe che cercasse di capire che l’amore è amore a prescindere dal sesso. Il mio consiglio per Salvini è non ti sposare con una persona del tuo stesso sesso se hai problemi con i matrimoni gay, ma lascia che le persone gay si sposino”.


“SALVINI-DI MAIO? NON C’E’ NULLA DI DIVERTENTE”

 

Quindi Moore affronta il tema dei media e del ruolo che sociale che rivestono e anche in questo caso le similitudini tra Stati Uniti e Italia sembrano non mancare. 

“I media hanno svolto un ruolo importante nell’instupidire la gente. E’ una grandissima delusione. Il giorno delle elezioni del 2016 il New York Times scrisse che Trump aveva solo il 15 per cento delle possibilita’ di vincere. I media vivono nella loro bolla, raccontano le storie che vogliono raccontare, le bugie che i politici raccontano loro”, ha dichiarato il regista.

“Sono 5 giorni che sono qui e ho guardato molta tv italiana. Non capisco l’italiano ma vedo le immagini e capisco che quando i ricchi prendono possesso dei media hanno un interesse acquisito a lasciare che le persone non prendano coscienza di determinate cose, ma vengano intrattenute, ed e’ quello che e’ successo e succede anche in America- ha spiegato Moore-. Trump e’ veramente un’artista, e’ un grande performer. E’ convincente nel presentare se stesso. Le persone lo amano per questo. La nazione e’ stata resa piu’ stupida. La tv racconta e da intrattenimento. Ed e’ in un certo senso quello che ho visto in Italia, come avviene anche negli Stati Uniti. La gente sembra essere divertita da Salvini e Di Maio. Non c’e’ nulla di intrattenimento in tutto questo”.

“TRUMP-SALVINI? COLPA DELLA SINISTRA”

“Tutto questo- ha spiegato ancora Moore- e’ in parte colpa della sinistra, perche’ la sinistra ha lasciato che questo avvenisse. La sinistra negli Usa, e anche qui in parte in Italia, ha cominciato a pensare che per vincere contro queste persone non bisognava essere troppo di sinistra, ma essere un po’ sinistra-centro, poi un po’ più centro e poi un po’ più di destra” e magari si sono ritenuti come un Salvini intelligente, un Berlusconi intelligente, ma come fanno le due cose ad andare insieme?”.

E riguardo gli errori commessi dai democratici Moore, ha ricordato la commozione che ha sentito in cabina elettorale votando per Obama (tanto da bagnare con le proprie lacrime la scheda elettorale) e la grande delusione provata quando a un mese di distanza dalla sua nomina il presidente “ha preso due persone della Goldman Sachs e gli ha messo in mano l’economia americana. Nel suo mandato ha fatto tante cose positive ma ha fatto tanti errori”. Errori che hanno portato alla vittoria di Trump, che considera al pari di Bush “un disastro”.

“ITALIA NO FIRST, MA SEMPLICEMENTE ITALIA”

Quindi un invito finale rivolto al Bel Paese, che il regista auspica torni ad essere l’Italia con la I maiuscola, non “Italia first”, ma semplicemente l’Italia. “Voi avete dato tantissimo a me e al mondo, nn solo con la cultura. Il sistema sanitario italiano ad esempio, nonostante i problemi che ha, é uno dei migliori del mondo”, ha dichiarato il cineasta.

 “30 anni fa ho assaggiato un pomodoro italiano ed e’ stata un’esperienza eccezionale. Il modo in cui trattate le cose, con cui nutrite il vostro corpo e’ fondamentale. La cosa incredibile e’ che il pomodoro e’ americano ed e’ stato portato qui. E io cresciuto ad hamburger e patatine fritte ho dovuto aspettare 30 anni per assaggiare un vero pomodoro. Tornate a essere l’Italia, non l’Italia per prima, semplicemente l’Italia”

 

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