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Al Walled off, l’Hotel di Banksy nei Territori occupati

La Dire incontra Banksy?

Pubblicato:20-10-2017 14:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:48

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ROMA – Un busto greco circondato dallo smog, un quadro che mostra una distesa di giubbotti di salvataggio su una spiaggia al tramonto, videocamere di sorveglianza e un’icona del Cristo con il mirino puntato in mezzo alla fronte: ogni centimetro del Walled Off Hotel serve a criticare la società e le sue storture, e le emergenze sia reali che percepite.

Il Walled off, “l’hotel murato”, è stato aperto da Banksy a Betlemme, a marzo scorso. Lo street artist tra i più famosi al mondo ha deciso di rendere ancor più concreto il suo impegno politico fondando “l’albergo con la peggior vista al mondo”, dato che l’edificio sorge davanti alla barriera di separazione che divide i Territori palestinesi dallo Stato d’Israele.


Il muro in cemento armato alto otto metri lascia penetrare appena 25 minuti al giorno di luce solare diretta. L’esterno come l’interno e’ completamente decorato in stile inglese, un chiaro richiamo all’epoca del mandato britannico: “Cento anni fa – ha detto Banksy stesso – l’Inghilterra è arrivata e ha iniziato a rimettere a posto i mobili, qui in Palestina. Ma ha fatto un gran casino. Non so perché, ma sento che è un buon momento per riflettere sulla terribile decisione che prese allora senza rendersi conto fino in fondo delle conseguenze”.

Cento anni fa Lord Balfour firmava una dichiarazione con cui la Corona di fatto acconsentiva alla nascita di uno Stato ebraico in territorio palestinese. Balfour è presente nell’hotel: è un manichino, e basta premere un bottone e inizierà a simulare la firma dell’atto.



Ma al Walled off non si critica solo l’annosa questione palestinese – che peraltro è raccontata in un piccolo museo interno – ma anche la crisi dei migranti, l’inquinamento globale, la diffusione indiscriminata delle armi, la sostanziale inerzia dei governi e delle persone ai disastri del nostro tempo. Infine al secondo piano una galleria per gli artisti palestinesi, che stanno risentendo positivamente delle opere di Banksy, che già nel 2007 veniva nei Territori per lasciare i suoi murales.

Il muro di separazione esplode di disegni, pensieri, colori. Incontriamo anche un artista al lavoro: “La miglior pizza al mondo è al Walled Off”, recita la sua creazione. “Non è arte, è per business che lo faccio, per spingere la gente a visitare l’hotel. E’ buono portare denaro agli affari locali”, spiega alla DIRE.

Che sia Banksy? “Sono Ame72”, altro celebre street artist britannico noto per i suoi personaggi in stile Lego. Qualcuno sospetta siano la stessa persona, altri no. Ma non importa: i segreti sono segreti, e ciò che conta qui è poter continuare a disegnare sui muri, se proprio non si possono abbattere.

di Alessandra Fabbretti, giornalista

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