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Non si spreca niente: a Ravenna gli avanzi della mensa scolastica si portano a casa

I pasti in eccedenza, invece, saranno destinati ai bisognosi

Pubblicato:20-10-2017 13:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:48

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RAVENNA – A Ravenna la lotta allo spreco alimentare comincia a scuola. Il Comune lancia infatti due iniziative rivolte alle mense scolastiche cittadine dove ogni anno Camst distribuisce un milione di pasti.

Da un lato, nell’ambito del progetto “Io non spreco bag”, verranno distribuite ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono della refezione, 8.000 borse con cui portare a casa gli alimenti non consumati. Sostanzialmente pane e frutta.

Dall’altro lato, in collaborazione sempre con Camst e con l’associazione San Rocco, un protocollo per il recupero dei pasti in eccedenza in quattro istituti cittadini forniti di grandi cucine: Ricci-Muratori dove sono distribuiti ogni giorno 580 pasti; Randi (345) Camerani (400) e Polo Lama Sud (740). Pasti che verranno destinati all’associazione di volontariato.


“La ristorazione scolastica è un momento educativo di relazione dei bambini con il cibo che offriamo”, anche per quanto riguarda lo spreco alimentare, spiega alla stampa l’assessore alla Pubblica istruzione, Ouidad Bakkali. Certo, aggiunge, l’organizzazione della refezione è già pensata per non produrre sprechi, con il numero dei pasti calibrato su quello degli utenti. Ma insomma, qualche cosa avanza sempre o è in eccedenza. Queste due iniziative, prosegue, rappresentano “un altro modo per cambiare gli stili di vita” e conferma la città “all’avanguardia sull’educazione alimentare”. Per questo si mira ad estendere l’iniziativa. D’altronde anche per Camst, che serve complessivamente 100 milioni di pasti all’anno, argomenta la responsabile della comunicazione, Gabriella Bartoccelli, è “prioritario ridurre gli sprechi”.

Infatti in media nella refezione scolastica il 12% del pasto rimane nel piatto, soprattutto pane, frutta e verdura. Ravenna, tra l’altro, chiosa, è il Comune “più grande con cui abbiamo avviato una collaborazione”.

Il direttore locale di Camst, Stefania Ceretti, precisa che sono in 9.500 a mangiare in mensa, per oltre 6.500 pasti al giorno. Numeri alla mano vengono distribuiti 55.000 chilogrammi di pane all’anno, di cui 10.000 vanno buttati, e 60.000 di frutta, con la possibilità di recuperarne 30.000. Inoltre “si incentiva al consumo di frutta e a non sprecare”.

Per quanto riguarda il protocollo per recuperare le eccedenze per la San Rocco, “la nostra è una produzione oculata, ma 10-20 pasti in più vendono preparati per sicurezza”. E riciclarli per i più bisognosi è “un bel messaggio per i ragazzi”. Infatti don Ugo ringrazia. “Il pasto in comune è un momento educativo e infatti i ragazzi fanno meno capricci se mangiano con gli altri”. Tra l’altro, rimarca, “Camst è abbondante nei pasti e se mangiassero tutto sarebbero obesi”. La mensa dell’associazione serve 110.000 pasti gratuiti all’anno, 250-300 al giorno tra poveri, Mare nostrum, carcerati, famiglie adottate e dormitorio da 30 posti. Al Comune, conclude, “non posso che dire grazie”.

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