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Inaugurato a Roma il settimo festival della diplomazia/ VD

Perché Roma? "Perché 300 mila dei suoi 4 milioni di abitanti sono stranieri, e' la terza citta' al mondo per presenza di grandi strutture internazionali"

Pubblicato:20-10-2016 15:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:12

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7festival-della-diplomaziaROMA – E’ iniziata a Roma la settima edizione del Festival della Diplomazia. L’evento, intitolato “La stagione delle incertezze. Alla ricerca di nuove politiche per la convivenza e l’integrazione”, e’ stato inaugurato nella sede dell’Associazione Stampa Estera dal segretario generale, Giorgio Bartolomucci, dall’ambasciatore Giampiero Massolo, che presiede il comitato scientifico, da Aurelio Regina, presidente onorario e da Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia.

In agenda oltre 50 eventi fra tavole rotonde, dibattiti e convegni, riconducibili a 5 macro aree: Integrazione, culture e identità; Sicurezza; Stati e governance; Crescita economica e sostenibile; Migrazioni. Coinvolte oltre 70 ambasciate, 7 università e prestigiosi partner scientifici.


“L’obiettivo e’ di tornare ritornare a pensare e discutere con pragmatismo, ritrovare una visione e una rotta in vista del libro bianco sul ruolo dell’Unione che sara’ presentato a Roma il prossimo anno, in modo che questo fondamentale appuntamento non sia una celebrazione vuota ma un vero e proprio rilancio. E’ in questo senso, alla ricerca di un filo conduttore comune, che siamo molto felici di questa occasione per confrontarci”. Lo ha dichiarato Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia. “Questo festival anima la città, porta la diplomazia nella gente e la gente nella diplomazia”. Ha proseguito la Covussi. In Europa tornare a discutere significa combattere il rischio dello scetticismo, non possiamo buttare via 60 anni di storia e pace per cavalcare onde populiste”.


“Abbiamo iniziato stamane con un dibattito bellissimo”, ha detto Giorgio Bartolomucci, segretario generale del festival. “Abbiamo spiegato scientificamente ai ragazzi come anche gli uccelli hanno la loro diplomazia e come dovremmo prendere il loro sistema ad esempio”. Gli fa eco Aurelio Regina, presidente onorario del Festival: “Abbiamo scelto la parola festival per portare fuori dalle stanze ovattate i grandi temi della diplomazia. Perché Roma? Perché 300 mila dei suoi 4 milioni di abitanti sono stranieri, e’ la terza citta’ al mondo per presenza di grandi strutture internazionali. Abbiamo voluto una piattaforma orizzontale di confronto che entrasse nelle scuole; gran parte dei nostri 50 incontri avvengono infatti negli istituti scolastici”.

L’ambasciatore Giampiero Massolo, a capo del comitato scientifico, ha cosi’ concluso: “Ci troviamo a gestire l’imprevedibile e soltanto lo strumento del dialogo puo’ rispondere alle inedite e molteplici sfide che abbiamo di fronte. Parleremo del nodo dei flussi, della sicurezza, della crescita e della governance. Governare l’incertezza significa appunto ripensare i modi, integrando strumenti vecchi e innovativi, in cui gli Stati nazionali si affacciano alle istituzioni sovranazionali. Il nostro obiettivo, guardando come orizzonte all’integrazione europea, e’ raggiungere quantomeno un sistema che garantisca un grado civile di convivenza dei popoli”.

di Alfredo Sprovieri, giornalista

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