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Al via la prima campagna archeologica sul ‘Traes’

Il progetto è di redigere la carta archeologica e la conseguente carta del rischio archeologico comunale

Pubblicato:20-10-2016 12:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

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crosia_traesCOSENZA  – Valorizzare adeguatamente le risorse culturali e ambientali, con l’intento di riappropriarsi del patrimonio identitario di un comprensorio fortemente intriso e connotato di storia. Allo stesso tempo, censire tutte le evidenze antropiche antiche nel territorio di Crosia, per redigere la carta archeologica e la conseguente carta del rischio archeologico comunale. Dotando così gli amministratori di un importante strumento per la corretta gestione del territorio e di una base documentaria necessaria per la salvaguardia e la difesa delle emergenze censite.

Hanno preso il via lo scorso lunedì 10 ottobre (e si protrarranno per 4 settimane) le attività di indagine topografica di superficie nel Comune di Crosia. Il progetto di ricerca, sotto la direzione scientifica del docente di Topografia antica dell’Università della Calabria, Armando Taliano Grasso, è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e fortemente voluto dal sindaco Antonio Russo e dall’Amministrazione comunale di Crosia, che si sono fatti carico dell’ospitalità del nutrito gruppo di studenti che parteciperanno alle ricerche, insieme ad archeologi professionisti, provenienti da diverse università italiane (Messina, Napoli ‘Federico II’, Roma ‘La Sapienza’, Firenze).

Come testimonia il logo del progetto, la moneta raffigurante la divinità fluviale del Traes (antico idronimo del fiume Trionto), il comprensorio è fortemente intriso e connotato di storia.


Dal conflitto tra le potenti città achee di Sibari e Crotone, che ha avuto proprio come scenario finale le rive del fiume, alla fondazione di Sibari del Traes e alla successiva presenza capillare dei Brettii, con i loro monumentali centri fortificati, e dei Romani. Gli studenti che parteciperanno al progetto utilizzeranno tutte le attrezzature comunemente impiegate nella moderna ricerca in campo archeologico-topografico (tra cui lo strumento GPS differenziale) e prenderanno parte, nei locali messi a disposizione dall’Amministrazione comunale nel centro storico di Crosia, anche a tutte le attività di laboratorio (lavaggio, siglatura, immagazzinamento dei reperti, inventariazione preliminare, catalogazione, disegno tecnico, informatizzazione, elaborazione Gis, primi interventi conservativi).

Questa fase di ricerca è un importante tassello di una più vasta e sistematica mappatura del territorio dell’ex Comunità montana Sila Greca – iniziata nel 2010 dall’Insegnamento di Topografia antica dell’Università della Calabria, che consentirà, a conclusione del progetto, di ricostruire il paesaggio archeologico nella sua complessità diacronica e sincronica all’interno dei più ampi processi e fenomeni storici di questa importante porzione della Calabria ionica.

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