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Clima, a Bonn i negoziati prima del summit di Parigi vanno a rilento

Si sono aperti a rilento i negoziati di

Pubblicato:20-10-2015 14:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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Cambiamenti climaticiSi sono aperti a rilento i negoziati di Bonn sul clima, gli ultimi prima della XXI Conferenza delle parti (COP21), che aprirà i battenti il 30 novembre a Parigi per concludersi l’11 dicembre. Ne parla Adriana Opromolla, delegata di Caritas Internazionalis. “I negoziati sul clima si sono subito aperti con una discussione sul metodo da seguire, che ha visti contrapposti gruppi di Paesi e riflette preoccupazioni e divisioni anche di tipo politico“. “Si sta lavorando sul testo che fara’ da base al Summit di Parigi” riferisce Opromolla, “per il futuro accordo internazionale sul clima. E’ un momento critico in cui ci sono interessi e posizioni diverse, con gruppi di Stati contrapposti fra loro”.

Uno di punti irrisolti e’ il finanziamento delle azioni da intraprendere sul terreno per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici– sottolinea le delegata di Caritas Internationalis- al di la’ delle promesse di predisporre una base di 100 miliardi di dollari annui per un Fondo climatico verde, questi soldi non si sono ancora materializzati. Si tratta del fondo più importante, che servira’ in futuro per sostenere sforzi dei Paesi in via di sviluppo per adeguarsi ai cambiamenti climatici, sviluppare nuove strategie di sviluppo sostenibile e prevenire le catastrofi ambientali”.

“La richiesta di Caritas, insieme ad altri gruppi della societa’ civile, e’ che il Fondo climatico verde sia alimentato soprattutto dalla finanza pubblica in modo mantenerne la neutralita’ e l’accessibilita’ a tutti” continua Opromolla. “Abbiamo chiesto inoltre che il 50 per cento sia riservato ai piccoli agricoltori, visto che sono loro di fatto a produrre la maggior parte del cibo nel mondo e nello stesso tempo sono i più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici”. La chiave di volta, secondo Caritas, e’ la coerenza fra le nuove politiche ambientali e l’agenda di sviluppo approvata a New York lo scorso settembre: “Ci aspettiamo un accordo giuridicamente vincolante in grado di abbassare le temperature del pianeta di 1,5 gradi rispetto a livelli pre-industriali. Ma anche serio finanziamento e l’impegno nel trovare le soluzioni giuste alla crisi climatica.


La XXI Conferenza delle parti (Cop 21) aprira’ i battenti il 30 novembre nella capitale francese per concludersi l’11 dicembre. E’ una conferenza organizzata dalla Convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), un trattato voluto dalla Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni unite (Unced). Dopo oltre 20 anni di mediazioni quest’anno si intende formalizzare un accordo condiviso e accettato da tutte le nazioni che vi parteciperanno, Italia inclusa. (Dire-Misna)

di Emanuela Citterio

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