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Palazzo Chigi contro Crocetta, filotto d’impugnative riapre il caso Sicilia

Al di la' dell'aspetto tecnico, per molti potrebbe essere rivelatore di un 'pressing' esercitato da Roma sul governatore della Sicilia

Pubblicato:20-10-2015 08:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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ROMA – Palazzo Chigi e Palazzo dei Normanni sempre piu’ in rotta di collisione. Per la seconda di volta di seguito il consiglio dei ministri impugna davanti alla Corte Costituzionale una legge regionale siciliana. E’ la terza impugnativa del governo Renzi nei confronti della giunta Crocetta. Dopo lo stop alla normativa sugli appalti e a quella piu’ recente sui liberi consorzi e le citta’ metropolitane, arriva oggi dal consiglio dei ministri l’altola’ sulla disciplina delle risorse idriche.

“Numerose disposizioni contrastano con le norme statali di riforma economico sociale in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell’ambiente, spesso di derivazione comunitaria, eccedendo in tal modo dai limiti posti alle competenze regionali dall’art. 14, primo comma, dello Statuto speciale della Regione, e violando altresì l’art. 117, secondo comma, lett. e) ed s), Cost., e l’art. 117, primo comma, della Costituzione”, riferisce il comunicato del governo al termine della riunione di stamane, presieduta da Pier Carlo Padoan. Due i punti critici, che l’esecutivo sottopone all’attenzione della Consulta. In primo luogo il favor della legge siciliana nei confronti dei gestori pubblici a discapito di quelli privati. In secondo luogo la durata della concessione. Palazzo Chigi invita la giunta dell’isola a rivedere il testo e in tal caso potrà valutare l’opportunità di riesaminare il ricorso.

ferrandelli


Ma al di la’ dell’aspetto tecnico, per molti il ‘filotto’ di impugnative potrebbe essere rivelatore di un ‘pressing’ esercitato da Roma sul governatore della Sicilia. Lo stesso Crocetta lo ha smentito, nei giorni scorsi, chiedendo alla stampa una sorta di moratoria “sulle speculazioni politiche”. Ma proprio alle impugnative si era riferito Davide Faraone, sottosegretario all’istruzione considerato il punto di riferimento dei renziani sull’isola, quando ebbe a dire, lo scorso 5 ottobre, che “contro l’immobilismo e il conservatorismo siciliano” il Pd “combatteva con commissariamenti, impugnative, provvedimenti e qualsiasi altro strumento necessario”. Oggi Fabrizio Ferrandelli, considerato ultrarenziano e leader dei Coraggiosi, commenta con un Guinness dei primati ironicamente intestato a “Rosario Crocetta, e ai 90 deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, che non lo mandano ancora a casa, per avere approvato tre leggi, su Appalti, Province e Acqua, tutte e tre impugnate dal Governo nazionale”. L’ex consigliere regionale chiosa: “Non c’e’ piu’ tempo da perdere: ogni giorno in piu’ di permanenza di questo governo e di questi 90 deputati e’ un giorno in meno di futuro per i siciliani”.

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