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Cna Fita compie 50 anni: “Da mezzo secolo muoviamo l’Italia”

La Federazione Italiana Trasportatori Artigiani all'interno della Confederazione nazionale dell'artigianato dal 20 settembre del 1974 dà voce e rappresentanza alla categoria degli autotrasportatori

Pubblicato:20-09-2024 15:40
Ultimo aggiornamento:20-09-2024 15:40

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ROMA – Circa 18.500 imprese associate al 31 dicembre 2023, di cui il 75% nel trasporto merci e il 25% nel trasporto persone, con all’interno autotrasportatori, tassisti, autisti, noleggiatori. Costanti relazioni istituzionali con Parlamento e Governo, una sede a Bruxelles per ‘presidiare’ l’Europarlamento, la partecipazione attiva alla contrattazione nazionale, la presenza da protagonista all’interno del Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, così come negli organi e nelle commissioni dell’Autorità di sistema portuale. E poi una rete capillare di servizi alle imprese, compresa la risposta alle esigenze di formazione.

Compie oggi cinquant’anni la Cna Fita, la Federazione Italiana Trasportatori Artigiani all’interno della Confederazione nazionale dell’artigianato, che dal 20 settembre del 1974 dà voce e rappresentanza alla categoria degli autotrasportatori. E oggi, a mezzo secolo esatto da quel giorno, la Federazione si è riunita a Roma, nell’Auditorium della Cna di piazza Armellini, con un evento dal titolo ‘Da 50 anni muoviamo l’Italia’ per celebrare l’anniversario insieme ai propri vertici, agli associati e alla Confederazione. Per l’occasione anche un videomessaggio del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha voluto testimoniare l’attenzione alla categoria da parte del Governo.

Per Patrizio Ricci, presidente nazionale Cna Fita, “compiere cinquant’anni vuol dire essere un punto di riferimento costante nel mondo dell’associazionismo. Siamo infatti l’associazione maggiormente rappresentata all’interno dell’albo del ministero dei Trasporti con più di 20.000 associati non solo nel mondo del trasporto merci, ma anche del trasporto persone, ncc, taxi e ncc bus. Un’evoluzione che ha portato tutto questo nostro lavoro a rappresentare il mondo del trasporto, facendo capo a un ministero: questo è diventata Fita, questa è l’evoluzione che ha cercato di imprimere al proprio interno avendo dei risultati in termini di associati. E questo è per come l’abbiamo pensata, perché il mondo dell’associazione cambia perché cambia il mondo delle imprese, e di conseguenza noi dobbiamo essere pronti per dare quelle risposte che gli associati ci chiedono. Attorno a noi il mondo del lavoro cambia molto velocemente, e noi dobbiamo dare risposte a chi ha la nostra tessera”.


Negli anni, ha raccontato Ricci, “siamo cresciuti molto e continuiamo a credere che solo attraverso una crescita della rappresentanza si possa avere un futuro. Questo però comporta un estremo lavoro di presenza all’interno dei territori: bisogna entrare proprio nelle imprese e nelle aziende, andando a casa loro, portando quello che si aspettano. Perciò noi continuiamo a credere che sia il percorso giusto, e in questo percorso continuiamo a investire nei funzionari, nell’essere sempre più presenti e soprattutto nei giovani, in queste aziende che hanno un cambio generazionale interno e che continuano a crescere anche nei numeri, nei fatturati e nei dipendenti”.

Otello Gregorini, segretario nazionale Cna, ha voluto sottolineare che “c’è da sempre un grande impegno da parte mia e della confederazione a seguire le dinamiche di questo segmento che rappresenta la vitalità e il sangue del nostro Paese, perché le merci e le persone viaggiano tramite i mezzi di trasporto. I nostri mondi, e in questo caso i trasportatori, nel rivendicare le loro istanze ed esigenze hanno sempre comunque davanti l’idea che il Paese deve camminare, e quindi non si possono creare problemi alle altre categorie e settori. In questa logica va quindi sempre trovato il giusto equilibro rispetto alle richieste necessarie e alla possibilità che comunque il Paese cammini”.

Come ha spiegato Gregorini, “oggi siamo in una fase di profonda trasformazione e uno degli elementi più importanti è forse la mancanza di manodopera e la capacità di dare continuità. La tecnologia e l’innovazione impattano, e lo stesso fanno i rifornimenti, nella modalità con cui si trasformano ed evolvono i mezzi di trasporto. È una fase di trasformazione e noi cerchiamo in tutti i modi di essere al loro fianco, perché questa fase possa essere superata positivamente guardando il futuro con logica positiva”.

In tutto questo, l’appoggio della politica e del Governo è fondamentale: “Lo sentiamo, ma allo stesso tempo cerchiamo di pressare perché c’è sempre un delta, una differenza tra le parole e i fatti. Noi abbiamo bisogno, e con noi il nostro Paese, di mettere un po’ più al centro la funzione e il ruolo che la piccola impresa ha, che è la garanzia vera della tenuta e della prospettiva del nostro Paese. Su questo siamo fortemente impegnati nei confronti dei decisori, a partire dal Governo, perché questa cosa sia percepita e condivisa”.

A concludere l’evento è stato Dario Costantini, presidente nazionale Cna: “Cna Fita e Cna sono la stessa cosa, condividiamo gli stessi valori e quando ci confrontiamo con la politica non è mai per interesse di bottega, ma sempre dalla parte dei nostri associati e del Paese“, ha detto. Per Costantini “dobbiamo raccontare di più e meglio l’importanza delle nostre imprese e il prezioso ruolo sociale che svolgono l’autotrasporto, il trasporto persone, taxi e ncc“. Il presidente di Cna ha espresso solidarietà all’Emilia-Romagna e alle Marche colpite dall’alluvione, sottolineando come anche anche in questa circostanza “sarà fondamentale il contributo delle imprese di Cna Fita per il trasporto dei materiali per la ricostruzione”.

Costantini si è poi soffermato sul ricambio generazionale e sulla carenza di personale, due questioni dal forte impatto per le piccole imprese: “Sono due temi sui quali la Confederazione è fortemente impegnata, e in particolare è in via di definizione il nostro progetto per i corridoi professionali in Egitto“. Infine, un ringraziamento ai dirigenti di Cna Fita e al presidente Patrizio Ricci, che “ha le qualità per esercitare la rappresentanza, e cioè passione, fatica ed empatia”.

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