NEWS:

G7 Lavoro: focus sull’inverno demografico che spaventa per il futuro

Vertice dei leader sindacali dei Paesi più industrializzati organizzato alla vigilia della due giorni del G7 Lavoro a Cagliari

Pubblicato:20-09-2024 13:35
Ultimo aggiornamento:20-09-2024 13:40
Autore:

Getting your Trinity Audio player ready...
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

CAGLIARI – “Benvenuti in Sardegna, una delle cinque ‘zone blu’ del mondo. Nella mia terra si vive bene e a lungo, e infatti abbiamo un tasso di centenari sensibilmente più alto rispetto a tanti altri Paesi”.

Queste le parole con cui la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha aperto lo scorso 11 settembre il suo intervento al “Labour 7” di Cagliari, il vertice dei leader sindacali dei Paesi più industrializzati organizzato alla vigilia della due giorni del G7 Lavoro nel capoluogo sardo. Calderone, tra gli sguardi incuriositi dei rappresentanti dei lavoratori provenienti da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, aveva voluto certamente mandare un messaggio d’amore per la sua isola, ma anche anticipare uno dei temi chiave affrontati nel successivo summit con i colleghi ministri: la questione dell’“inverno demografico”, ovvero l’invecchiamento della popolazione, con tutti i problemi che si riverberano sul mondo del lavoro.

Tema naturalmente rimarcato nel documento finale diffuso al termine del G7 sardo, redatto in inglese e ribattezzato la “Dichiarazione di Cagliari”: 24 pagine con le linee guida per i vari governi, e i piani d’azione da adottare, sui principali temi toccati durante gli incontri ministeriali: impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, formazione permanente, inclusione lavorativa delle donne, coinvolgimento dei migranti regolari. E, appunto, invecchiamento della popolazione nei Paesi più industrializzati del mondo.


“Dobbiamo comprendere in che modo i nostri Paesi potranno rapportarsi a quelli che dovranno essere i nuovi equilibri nel mondo del lavoro anche in termini di assistenza a una popolazione che tende a diventare più anziana” aveva spiegato Calderone davanti ai leader sindacali. “E che soprattutto integra più generazioni all’interno del mondo del lavoro: oggi in Italia abbiamo cinque generazioni che sono contemporaneamente al lavoro e questo è un aspetto sul quale è assolutamente importante riflettere”.

La stessa ministra, nella conferenza stampa a conclusione della prima giornata di riunioni, aveva delineato i contorni della questione: “Da qui al 2050 la popolazione in età lavorativa nei Paesi del G7 si ridurrà di un terzo, mentre crescerà la proporzione di persone che hanno più di 65 anni. Per questo serve un approccio integrato volto a promuovere l’invecchiamento attivo e in salute”.

Secondo Calderone, occorre “rendere i nostri mercati del lavoro più inclusivi, soprattutto per i giovani e per le donne, questo è l’impegno comune”. La ministra ha sottolineato: “Dobbiamo rivolgerci ai giovani e alle donne, portare i giovani e le donne al lavoro; in particolare coinvolgere le donne vuol dire compiere prima di tutto un atto di giustizia sociale”. E ancora “assicurare l’accesso alla formazione continua anche per i lavoratori anziani, che non necessariamente significa innalzamento dell’età pensionabile; vuol dire piuttosto rendere i nostri anziani assolutamente attivi per il contributo che in quella fase della vita possono dare alla società”.

Tema messo nero su bianco nel documento finale approvato dai “grandi della Terra” in un paragrafo ad hoc sui “Mercati del lavoro resilienti nelle società che invecchiano”.

“Nei Paesi del G7 la quota di persone anziane aumenterà rapidamente nei prossimi decenni” è rimarcato nel testo. “L’invecchiamento della popolazione sta diventando rapidamente uno dei fattori di carenza di manodopera in settori economici chiave in molti Paesi e pone diverse sfide, come la sostenibilità della protezione sociale- inclusi i sistemi di sicurezza sociale- l’equità intergenerazionale, un numero maggiore di persone bisognose di assistenza e una maggiore pressione sul settore dell’assistenza”.

Per affrontare queste sfide, è specificato nel documento, “continueremo a sostenere l’invecchiamento attivo e sano, anche promuovendo opportunità di lavoro di qualità e apprendimento permanente a tutte le età, attraendo e trattenendo meglio i lavoratori più anziani”. E ancora “promuovendo una maggiore flessibilità nei percorsi di carriera e affrontando la discriminazione basata sull’età nei posti di lavoro, anche attraverso il dialogo sociale a tutti i livelli”.

I rappresentanti del G7 concludono: “Lavoreremo inoltre per superare le barriere strutturali alla partecipazione al mercato del lavoro e per attivare il potenziale inutilizzato degli inattivi e sottoccupati- inclusi i lavoratori più anziani- le persone con disabilità, coloro che hanno condizioni di salute a lungo termine, i giovani e le donne”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy