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Bollette, lavoro e flat tax: così i candidati alle Politiche provano a convincere i commercianti bolognesi

Un meno di una settimana dal voto, i candidati delle principali forze politiche si sfidano nel faccia a faccia organizzato da Ascom. "L'emergenza oggi è il caro energia", ricorda il presidente Enrico Postacchini

Pubblicato:20-09-2022 18:43
Ultimo aggiornamento:20-09-2022 18:43

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BOLOGNA – Crisi energetica e bollette, flat tax e lavoro. E reddito di cittadinanza, il tema, assieme alle tasse, sul quale si fa più acceso il confronto di fronte alla platea dei commercianti di Ascom, che oggi ha organizzato un faccia a faccia tra i candidati alle prossime politiche dei principali partiti. Ci sono l’ex sindaco, Virginio Merola, in corsa nel collegio uninominale di Bologna per la Camera, l’ex assessore Marco Lombardo, candidato con Azione di Carlo Calenda, Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia in predicato per la riconferma, e Fabio Selleri del Movimento 5 Stelle, consigliere comunale a Castenaso. Di fronte a loro gli iscritti all’associazione del commercio, imprenditori alle prese con l’aumento esponenziale delle bollette, l’inflazione e difficoltà crescenti nel trovare personale.

CRISI ENERGETICA COME LA PANDEMIA

“Oggi l’emergenza è il caro energia”, ricorda il presidente di Ascom, Enrico Postacchini, che rilancia la richiesta di Confcommercio di un nuovo codice di emergenza, come era stato fatto con la pandemia, con la sospensione dei mutui e interventi sulla cassa integrazione. Sollecitazioni rispetto alle quali arrivano risposte diverse: Bignami propone un credito d’imposta sui costi dell’energia sganciato dai codici Ateco e quindi, non solo a favore delle imprese energivore, e rilancia il nucleare. Selleri tiene la barra dritta dei pentastellati sulle rinnovabili, non dice no ai rigassificatori, purché non se ne realizzino di nuovi.

NUCLEARE E RIGASSIFICATORI

Lombardo, ma solo per contenere gli effetti dei rincari energetici, apre allo scostamento di bilancio. “Dobbiamo gestire l’emergenza adesso o l’energia avrà un costo tale che porterà al razionamento produzioni”, avverte, convinto che “il fabbisogno energetico italiano non si possa coprire solo con rinnovabili. Non siamo il Portogallo”. Bolletta sociale e tetto europeo al prezzo del gas sono gli ingredienti della ricetta avanzata da Merola. “Il governo italiano deve predisporre un proprio tetto”, aggiunge, confermando l’impegno dem a favore del rigassificatore di Ravenna, che invece, “Fratelli d’Italia a Piombino non vuole”.


SCINTILLE SULLA FLAT TAX

Lo smantellamento del reddito di cittadinanza è un punto fermo delle programma di centrodestra. “Usiamo quei miliardi per tagliare il costo del lavoro. Lo Stato deve dare a chi fa di più”, ripete Bignami, che sventola di fronte ai mondo del commercio la flat tax incrementale. “E’ il contrario di quello che serve al Paese ed è ingiusta, perché fa parti uguali tra disuguali alla faccia della Costituzione. Abbiamo molto da recuperare sull’evasione, altro che pace fiscale. Non è il momento della demagogia” replica l’ex sindaco, che sul salario minimo incontra le posizioni di Selleri.

SALARIO MINIMO E REDDITO DI CITTADINANZA

Il salario minimo è un obbligo, così come stabilisce l’ultima direttiva Europea, che dà 18 mesi ai paesi membri per adeguarsi. Il tema, quindi, non è se farlo, ma come”, ricorda Lombardo. Che fare, invece, con il Reddito di cittadinanza? “E’ stato utile in Paese come l’Italia con sei milioni di poveri. Cosa non ha funzionato? Il sistema dei centri per l’impiego. Lo so bene che abbiamo bisogno di creare lavoro e colmare carenze, quindi bisogna intervenire per modificarlo, ma occupiamoci di come fare le cose e non dividiamoci per demagogia e non accettiamo contentini”, come la flat tax, dice Merola ai commercianti. “Su cento percettori del reddito di cittadinanza, solo 4,5 hanno trovato lavoro“, ricorda Lombardo, che invita a guardare alla Germania, dove il sistema funziona e si perde il sostegno se non si accetta il lavoro proposto.

LAVORO E MERCATO

Pari condizioni di partenza, ma il resto lo fa il mercato“, taglia corto Bignami, mentre Selleri difende il provvedimento che più di altri ha caratterizzato l’azione di governo dei 5 Stelle. “Non è un provvedimento contro il lavoro”, lo assolve, che si scontra con Merola e Lombardo sull’idea che la transizione digitale porterà a un calo dei posti di lavoro disponibili (di qui la necessità di strumenti compensativi). “Non è vero che l’automazione farà diminuire i posti di lavoro”, scandisce l’ex assessore, che boccia l’idea dei tirocini e degli stage pagati lanciata ieri dal segretario del Pd, Enrico Letta: “Un’idiozia. Dobbiamo garantire la sicurezza, non trasformare i ragazzi in lavoratori”.

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