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Troppi affitti turistici, i sindaci chiedono una legge per stoppare il boom

Nardella, Lepore e Gori: “Dopo il Covid il mercato è di nuovo esploso. Porteremo le richieste sul tavolo del nuovo governo”

Pubblicato:20-09-2022 17:51
Ultimo aggiornamento:20-09-2022 17:51
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FIRENZE – “Serve subito una norma nazionale per contrastare il boom degli affitti turistici brevi”. Una legge “che consenta ai Comuni di poter intervenire in modo chiaro e deciso per tutelare le nostre città e mettere un freno alla proliferazione” del fenomeno. La richiesta arriva da tre sindaci del Pd: Dario Nardella, Matteo Lepore e Giorgio Gori. I primi cittadini di Firenze, Bologna e Bergamo fanno squadra e, avanzando la proposta, partono da un dato: dopo la pandemia “il mercato degli affitti turistici brevi è di nuovo esploso. Secondo i dati del sito ‘Inside Airbnb’, gli host più attivi non sono semplici privati come nello spirito originario delle piattaforme di home sharing, ma vere e proprie società di property management. A Firenze, sempre secondo il sito insideairbnb.com, gli annunci sono 10.748″, si spiega nel comunicato congiunto.

A Firenze ci sono 10.748 annunci. Gli host più attivi sono vere e proprie società

Ad oggi, però, le amministrazioni comunali hanno le armi spuntate: non hanno strumenti per intervenire e la proposta di legge di iniziativa popolare, la cosiddetta “salva centri storici”, si è bloccata con lo scioglimento anticipato del Parlamento. Per questo, promettono, “porteremo immediatamente sul tavolo del nuovo governo e all’attenzione dei nuovi parlamentari la proposta di legge ‘salva centri storici’, una norma che mira a salvaguardare decoro e bellezza, valorizzare artigianato locale, promuovere un turismo di qualità.

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“Chi ha fatto cadere l’esecutivo Draghi- continuano i tre sindaci- ha inevitabilmente frenato questo progetto”. Inoltre “il voto contrario di Lega, 5 Stelle” così come “il parere negativo del ministro leghista Garavaglia agli emendamenti che avrebbero concesso più poteri alle amministrazioni sugli affitti brevi, mettono in luce inequivocabili responsabilità politiche di questi partiti nei confronti dei sindaci delle città d’arte e delle imprese del settore turistico-ricettivo. Siamo noi allora a farci portavoce di questa battaglia ormai improrogabile”.

La proposta di legge di iniziativa popolare, si ricorda, “contiene strumenti innovativi e proposte concrete”. Ovvero “regolare gli affitti turistici brevi come succede in altre città europee, incentivando la residenza e andando così a contrastare il turismo mordi e fuggi; tutelare il commercio tradizionale e l’artigianato con uno strumento di pianificazione; favorire il decoro, inducendo i proprietari di immobili abbandonati e degradati a intervenire per il loro restauro anche con forme di contribuzione”.

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