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Tg Ambiente, edizione del 20 settembre 2022

Si parla di alluvioni e dell'emergenza Marche; di gas e nucleare; di energia solare e del record Ue in Sicilia

Pubblicato:20-09-2022 15:48
Ultimo aggiornamento:20-09-2022 15:48

Tg Ambiente
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MARCHE IN GINOCCHIO, IN ITALIA LE ALLUVIONI SONO GIÀ 62

Undici vittime accertate, due persone ancora disperse, ingentissimi danni materiali. È il terribile bilancio dell’evento meteorologico estremo che si è abbattuto tra giovedì e venerdì scorsi in provincia di Ancona e Pesaro. L’alluvione che ha colpito le Marche è l’ennesimo campanello d’allarme che il Pianeta ci sta inviando. Da gennaio a settembre 2022 l’Italia è stata colpita, senza considerare il prossimo autunno che aggraverà ulteriormente il bilancio, già da 62 alluvioni – inclusi gli allagamenti da piogge intense – contro le 88 dell’intero 2021. Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 a settembre 2022 nella Penisola si sono registrate 510 alluvioni e allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni. Esaminando il solo Centro Italia se ne contano 57 nel Lazio, 36 in Toscana, 26 nelle Marche e 6 in Umbria. Il punto lo fa Legambiente, con i dati della mappa del rischio climatico del suo Osservatorio Città Clima. A peggiorare le cose è infatti l’emergenza climatica in atto, ma nonostante sia chiaro come gli eventi meteorologici saranno sempre più estremi e imprevedibili l’Italia, è rimasto l’unico grande Paese europeo senza un Piano di adattamento al clima. Il nostro paese continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione che vada a tutelare le aree urbanizzate e gli ambienti naturali delle aree di pianura e montane, denuncia Legambiente.


CINGOLANI: “OTTIME CHANCE GAS PRICE CAP VADA IN PORTO”

Il price cap europeo al gas è più vicino, ‘il 30 settembre è stato convocato un Consiglio dei ministri dell’Energia straordinario per chiudere su questa vicenda’. Lo dice Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. ‘Alcuni paesi erano più restii, prima non ne volevano sentire parlare ma anche a loro arrivano le bollette’, spiega Cingolani, quindi ‘il 30 settembre dobbiamo assolutamente convergere e ci sono ottime chance vada in porto’. Bene anche la costituzione delle riserve di metano italiane. ‘Gli stoccaggi gas sono pieni all’86,7%, il nostro obiettivo era al 90%’, segnala il titolare MiTE, ‘ma ho scritto una lettera a SNAM per andare un po’ oltre, perché se arrivassimo 92-93% sarebbe meglio’. Resta sempre necessario aumentare la capacità di importazione del paese, compreso il contestato rigassificatore di Piombino che ‘è essenziale per questioni sicurezza nazionale e per garantire le forniture di gas’, avverte il presidente del Consiglio Mario Draghi. Quindi ‘bisognerà fare di tutto per aiutare i territori in un patto di reciproco rispetto’, rassicura Cingolani, e ‘troveremo un punto di arrivo perché la posta in gioco è molto seria e molto alta’.

NO GAS E NUCLEARE PER L’UE, GREENPEACE VERSO IL RICORSO

No, gas e nucleare non sono ‘green’: per questo otto uffici nazionali di Greenpeace hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro l’inclusione di gas e nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili della cosiddetta ‘Tassonomia verde’ dell’Unione europea. Lo scorso gennaio la Commissione aveva deciso di aggiungervi queste tecnologie e a luglio il Parlamento Europeo non è riuscito ad adottare una obiezione formale a questa decisione, ‘nonostante la diffusa opposizione dei cittadini europei, degli scienziati del clima, delle istituzioni finanziarie e delle organizzazioni ambientaliste’, ricorda Greenpeace. Per questo gli uffici di Greenpeace in Germania, Francia, Spagna, Italia, Belgio, Lussemburgo, Europa Centrale e Orientale e la Greenpeace European Unit hanno inviato una richiesta formale per una revisione interna alla Commissione denunciando una violazione al regolamento Ue sulla tassonomia. Ora l’esecutivo di Bruxelles può concordare con le motivazioni di Greenpeace e ritirare gli atti delegati complementari che hanno aggiunto gas e nucleare alla Tassonomia. In caso contrario, Greenpeace porterà la questione all’attenzione della Corte di Giustizia Ue.

VON DER LEYEN: “IN SICILIA FABBRICA SOLARE RECORD UE”

Nel settore energia ‘la buona notizia è che la necessaria trasformazione è iniziata’ e ‘si svolge in Sicilia, dove la più grande fabbrica solare d’Europa produrrà presto l’ultima generazione di pannelli solari’. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel corso del discorso sullo Stato dell’Unione riserva un prestigioso riferimento alla 3Sun di Catania, l’impianto di produzione di pannelli fotovoltaici bifacciali di Enel che si appresta a diventare gigafactory. La 3Sun è in ottima compagnia, infatti viene indicata quale testimone della transizione energetica insieme agli investimenti nell’energia eolica offshore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico e ai treni regionali a idrogeno verde in Germania. La numero uno della Commissione Ue cita anche la coraggiosa esperienza dei lavoratori della Ceramiche Noi di Città di Castello, azienda condotta da undici soci operai, ex dipendenti licenziati, che per risparmiare sui costi dell’energia hanno spostato i turni all’alba. Con il progetto TANGO – iTaliAN photovoltaic GigafactOry – la ‘fabbrica del sole’, nata a Catania nel 2010, si prepara a diventare il più grande impianto europeo per la produzione di moduli fotovoltaici bifacciali a elevate prestazioni. L’espansione della fabbrica comporterà un aumento della sua capacità di produzione di ben 15 volte, dagli attuali 200 MegaWatt fino a 3 GigaWatt all’anno. Questo aumenterà anche l’occupazione locale diretta e indiretta, creando circa 1.000 posti di lavoro entro il 2024. ‘Il progetto gigafactory è stato approvato a gennaio di quest’anno e permette la realizzazione attraverso 600 milioni di investimento della più grande fabbrica di celle e moduli solari in Europa’, spiega  Eliano Russo, responsabile 3Sun per Enel Green power, ‘verrà commissionato per i primi 400 MW di capacità produttiva già a settembre dell’anno prossimo e raggiungerà i 3 GW di capacita a luglio 2024. È un passo molto importante per l’Enel e per l’Europa perché permette di iniziare una vera e propria localizzazione della value chain, della filiera produttiva relativa alla manifattura del solare facendo leva una tecnologia molto innovativa, che è quella dell’eterogiunzione su cui stiamo lavorando dal 2018 e grazie alla quale abbiamo già raggiunto dei livelli di efficienza che sono oltre gli standard attuali’.

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