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Genova, c’è la bozza del decreto: 500 assunzioni in deroga per enti locali

Confermata la tempistica di un anno dall'inizio dei lavori

Pubblicato:20-09-2018 18:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:35

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GENOVA – “Per far fronte alle necessità conseguenti all’evento, la Regione Liguria, la Città metropolitana di Genova, il Comune di Genova, gli enti del settore regionale allargato e le società pubbliche e in controllo pubblico regionali e comunali, possono assumere, complessivamente, con contratti di lavoro a tempo determinato, ulteriori unità di personale con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all’emergenza, fino a 250 unità per ciascuno degli anni 2018 e 2019, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente”. Lo prevede uno dei punti della bozza del decreto su Genova, in riferimento alla ricostruzione del ponte crollato il 14 agosto scorso.

Il commissario straordinario, invece, “si avvale di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, costituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri e composta da un contingente di personale pari a venti unità, dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali e territoriali, previa intesa con queste ultime, in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti dal Commissario straordinario per l’espletamento delle proprie funzioni”.

“AUTOSTRADE VERSI SOLDI ENTRO 30 GIORNI”

Autostrade dovrà versare i soldi necessari per ricostruire il Ponte Morandi entro 30 giorni dalla richiesta del commissario straordinario. E’ uno dei punti della bozza del decreto su Genova. “Il concessionario del tratto autostradale alla data dell’evento, tenuto in quanto tale, ovvero in quanto responsabile dell’evento, a far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura e di ripristino del connesso sistema viario di collegamento, entro trenta giorni dalla richiesta del Commissario straordinario pone a sua disposizione le somme necessarie al predetto ripristino ed alle altre attività”, si legge.


In caso “di omesso versamento nel termine, il Commissario straordinario può individuare, omessa ogni formalità non essenziale alla valutazione delle manifestazioni di disponibilità comunque pervenute, un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere, a fronte della cessione pro solvendo della pertinente quota dei crediti dello Stato nei confronti del concessionario, potendo remunerare tale anticipazione ad un tasso annuo non superiore a quello di riferimento della Banca Centrale Europea maggiorato di tre punti percentuali”, precisa la bozza.

31 MLN A PORTO, SARÀ ‘ZONA SEMPLIFICATA’

Anche il porto di Genova avrà risorse dedicate secondo quanto previsto dalla bozza di decreto che il governo sta approntando dopo il crollo del ponte Morandi. In tutto 31 milioni e in piu sarà istituita la zona logistica semplificata. Innanzitutto il ministero delle Infrastrutture “sovraintende alla progettazione e alla realizzazione, con carattere di urgenza, di infrastrutture ad alta automazione, di sistemi informatici e delle relative opere accessorie per garantire l’ottimizzazione dei flussi veicolari logistici in ingresso e in uscita dal porto di Genova”, compresa “la realizzazione del varco di ingresso di Ponente”.

A tal fine sono dedicati 8 milioni per il 2018, 15 per il 2019 e 7 per il 2020. Altri 1,250 milioni sono invece stanziati per il personale provenienti da altre capitanerie, resosi necessario dopo il crollo del ponte, per l’acquisto dei mezzi per ottimizzare i flussi di traffico portuale e per l’efficientamento delle strutture logistiche presenti in ambito portuale.

DAL VECCHIO AL NUOVO PONTE, VARIE OPZIONI: DA 9 A 16 MESI

Da un minimo di nove mesi a un massimo di sedici. Sono questi i tempi contenuti nelle vari opzioni progettuali di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi di Genova, consegnate ufficialmente stasera dall’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, al governatore Giovanni Toti e al sindaco Marco Bucci. “La presidenza della Regione e la struttura commissariale- si legge in una nota di piazza De Ferrari- hanno sospeso ogni analisi del piano stesso, trasmettendolo per opportuna conoscenza a tutte le autorità competenti, in attesa di consegnare l’interno progetto al competente ufficio del nuovo commissario di governo cui spetterà ogni ulteriore valutazione”.

I progetti consegnati oggi da Autostrade erano stati sollecitati dallo stesso Toti con una lettera dello scorso 20 agosto. Secondo quanto circolato finora, alla base di tutto, come chiesto dalla Regione Liguria, c’è il disegno del nuovo ponte secondo il progetto di Renzo Piano, non strallato, appoggiato sui piloni e interamente in acciaio. Tempi previsti, 12 mesi dall’inizio delle attività, con demolizioni e ricostruzione in parte parallele.

Per quanto riguarda il moncone di ponte a ovest del crollo, è prevista la decostruzione progressiva dei piloni dall’uno all’otto, con il contemporaneo montaggio di quelli nuovi. Due, invece, le ipotesi per il troncone di levante. Il primo scenario prevede la demolizione del troncone con microcariche e la demolizione degli edifici sfollati sottostanti il pilone 10, previa garanzia di accesso alle abitazioni per il recupero degli effetti personali. Nello spazio liberato dagli edifici verrebbe poi realizzato un parco pubblico. La seconda ipotesi, invece, non prevede l’abbattimento della case e parla di messa in sicurezza e successiva decostruzione del troncone del ponte. In questo caso, però, i tempi dovrebbero allungarsi di tre-quattro mesi, arrivando a una durata complessiva per la rimozione del vecchio ponte di 15-16 mesi e comportando la necessità di una revisione del disegno di Renzo Piano.

Ora resta da capire che cosa il commissario straordinario che nominerà il governo vorrà fare di questi progetti, dopo che il premier Giuseppe Conte oggi pomeriggio ha ribadito che Autostrade non farà neppure parte del consorzio di aziende ipotizzabile per la ricostruzione.

FINO A 200 MILA EURO PER IMPRESE CON FATTURATO IN CALO

Aiuti fino a 200 mila euro alle imprese e alle attività di tutta la città che abbiano subito un decremento degli incassi dopo il crollo del ponte Morandi, a Genova. E’ uno dei punti nella bozza del decreto: “Alle imprese aventi sede operativa nel territorio della Città metropolitana di Genova, nonché ai professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale ubicate nel medesimo territorio, che nel periodo dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018 hanno subito un decremento del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2017, è riconosciuta, a domanda, una somma pari al 100 per cento del predetto decremento e nel limite massimo di euro 200 mila”. Il decremento di fatturato può essere dimostrato mediante dichiarazione dell’interessato, “accompagnata dall’estratto autentico delle pertinenti scritture contabili attinenti ai periodi di riferimento”.

CASTELLUCCI: DEMOLIZIONE E NUOVO PONTE IN UN ANNO

“Una riunione che è entrata nel dettaglio, nello spirito di massima collaborazione con la Regione, il commissario Toti e il Comune. Abbiamo presentato varie opzioni di demolizione e ricostruzione, le abbiamo approfondite e riteniamo che siano in linea con le aspettative degli enti locali sia in termini di qualità, ispirandosi al progetto Piano, sia in termini di realizzazione”. Lo dice l’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, uscendo dalla sede della Regione Liguria, a Genova, dopo l’ultimo incontro con il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci per presentare i progetti di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi.

“Con il livello di approfondimento che abbiamo aggiunto sul progetto- prosegue Castellucci- l’obiettivo di 12 mesi per la realizzazione del nuovo ponte dall’inizio dei lavori, che era stato posto dal sindaco Marco Bucci un paio di settimane fa possano essere mantenuti”. Nessuna replica alle parole del premier Giuseppe Conte che oggi pomeriggio ha ribadito che Autostrade non farà neppure parte del consorzio di aziende ipotizzabile per la ricostruzione: “Oggi parliamo di Genova, di questa riunione- conclude Castelulcci- pensiamo che sia stata assolutamente costruttiva. Abbiamo fatto le nostre proposte sulla base del nostro ruolo di concessionaria. Metteremo i progetti a disposizione del commissario, non appena verrà nominato”.

AUTOSTRADE RIMBORSA GLI SFOLLATI ENTRO 15 NOVEMBRE

Nuovo accordo tra Regione Liguria e società Autostrade siglato oggi pomeriggio in piazza De Ferrari a Genova per indennizzare gli sfollati interessati dalla demolizione della loro casa in funzione dell’abbattimento e della ricostruzione del nuovo ponte sul torrente Polcevera, dopo il crollo del viadotto Morandi lo scorso 14 agosto. Le richieste presentate dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova ad Autostrade sono state avanzate sulla base della legge Pris, programma regionale di intervento strategico, ampliata alla luce della tragedia e dopo l’incontro avvenuto oggi in Regione con una delegazione di sfollati. Autostrade si è impegnata a indennizzare i cittadini interessati dalla demolizione della loro casa riconoscendo alcune misure straordinarie: valore dell’immobile pari a oltre il doppio del valore commerciale, ovvero 1.312 euro a metro quadrato; indennità aggiuntiva per l’immediato sgombero pari a 36.000 euro (1.000 euro per 36 mesi); indennizzo Pris pari a circa 45.000 euro; bonus per l’arredo integrale della nuova casa pari a 450 euro a metro quadrato. Salvo modifiche della legge vigente, è stato anche concordato un cronoprogramma che prevede entro il prossimo 15 novembre la stipula dei rogiti per la cessione degli immobili sgomberati e la contestuale erogazione dell’intero importo previsto dai rimborsi fissati oggi. Tutti gli accordi siglati oggi verranno consegnati al nuovo commissario governativo per la ricostruzione.

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