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PALERMO – Dopo una serie di indagini è stato identificato il relitto di un aereo ritrovato in mare nel 2023 al largo di Sciacca (Agrigento). Gli accertamenti, portati avanti con la supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare dell’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana, hanno permesso di stabilire con certezza che si tratta di un Curtiss C-46 Commando, affondato durante la seconda guerra mondiale.
“Il ritrovamento e l’identificazione del relitto del mare di Sciacca – dice l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – è la dimostrazione del prezioso lavoro di ricerca che la Soprintendenza del mare svolge con tutti i soggetti coinvolti nel campo dell’archeologia subacquea. La Regione Siciliana è costantemente impegnata per scoprire e mettere insieme le tante tracce della storia recente e di quella antica che la nostra Isola ancora custodisce”.
Il relitto dell’aereo era stato scoperto il 17 marzo del 2023 da un team di ricerca del dipartimento Scienza della terra e del mare dell’Università di Palermo, in collaborazione con Ispra: durante l’acquisizione di dati acustici con un Side Scan Sonar, che restituisce immagini dei fondali marini, il gruppo di geologia marina dell’Università degli Studi di Palermo aveva infatti rilevato un corpo sommerso: l’immagine acustica visualizzata sul monitor aveva mostrato una forma assimilabile a un relitto di un aereo, lungo circa 20 metri e con apertura alare di circa 30 metri. Il fatto che si trattasse di un aereo venne poi confermato con una successiva immersione esplorativa. Nell’immediato non era stato però possibile accertare il modello dell’aereo a causa della scarsa visibilità dovuta alla vicinanza delle foci dei fiumi Verdura e Platani e all’intensa attività di pesca a strascico nella zona.
Proprio questo tipo di attività ha causato danni al relitto: elementi dell’aereo come l’elica del motore sinistro, il piano verticale di coda e la parte superiore della fusoliera risultano, infatti, rimossi o danneggiati a causa delle reti. Le indagini per identificare l’aereo, dunque, si sono basate sull’individuazione di alcuni particolari costruttivi dei motori, sulla presenza dell’elica quadripala e sull’ispezione degli interni della fusoliera.
Questi elementi si sono aggiunti a una testimonianza di un pescatore, raccolta in precedenza, che tra il 1943 e il 1944 aveva soccorso quattro aviatori statunitensi dopo che il loro aereo era precipitato in mare. Un racconto che coincideva anche con la circostanza che il pilota fosse sopravvissuto. Tutti gli elementi raccolti hanno permesso di ricondurre il relitto a un modello C-46 che era stato consegnato nel maggio del 1944 alle forze aeree degli Stati Uniti e il 21 luglio successivo fu costretto a un ammaraggio a sud di Sciacca a causa dell’esaurimento del carburante.
Questo relitto è l’unico perso nel Mediterraneo Centrale: i C-46 erano infatti ordinariamente impegnati nei teatri di guerra asiatici e, con minore frequenza, in nord Africa ed Europa. Il team che ha partecipato alle operazioni di individuazione del relitto è composto da Fabio Portella, Linda Pasolli, Stefano Vinciguerra, Santo Tirnetta, Riccardo Cingillo, Marco Gargari e Antonio Di Grazia. Foto e video sono stati realizzati da Fabio Portella, Linda Pasolli e Santo Tirnetta mentre le ricerche storiche sono a cura di Fabio Portella e Marco Gargari.
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