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Caos Len e la 25 km degli Europei cancellata, Azzurri delusi: “Una scelta ingiusta”

Al momento dell'interruzione per il mare agitato, nella gara maschile c'erano tre italiani in testa. La delusione di Sanzullo, Verani e Furlan: "Non abbiamo capito niente"

Pubblicato:20-08-2022 20:59
Ultimo aggiornamento:20-08-2022 20:59

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(Foto di Andrea Masini / DBM)

ROMA – Una ‘camera di Consiglio’ durata circa due ore. Alla fine i giudici della Len decidono: la 25 km degli Europei di Roma va cancellata e non saranno assegnate le medaglie. Il tutto quando erano stati nuotati oltre due terzi di gara, con gli atleti per più di 3 ore e mezza in acqua tra le onde e la forte corrente. Finisce così, con una “decisione ingiusta per gli atleti”, il pomeriggio di caos a Ostia. Partenza simultanea per donne e uomini dopo le 13, le fasi di gara che a poco a poco diventano sempre più difficili tanto da far annusare l’aria di uno stop anticipato. Ma nessuna certezza sulle modalità. A un certo punto da una barca dei giudici viene esposta una bandiera gialla e rossa per dare lo stop e, poco prima delle 17, l’uscita dall’acqua di alcuni atleti scatena l’incertezza. Chi ha fermato la gara? Fossimo in F1, bisognerebbe cercare il Michael Masi che ad Abu Dhabi ha fatto entrare la safety car in pista, con il titolo andato poi a Verstappen in un ultimo rocambolesco giro di pista. Ma a Ostia non si sa chi ha deciso. Nessuna notizia ufficiale da mare né a terra, bisogna aspettare svariati minuti per l’annuncio di gara interrotta dato dagli altoparlanti.

A uscire dall’acqua per primi sono anche i tre azzurri in quel momento in testa: Mario Sanzullo, il campione del mondo in carica, Dario Verani, e Matteo Furlan. Le versioni sono discordanti, c’è chi non sapeva nulla e ha seguito i compagni, chi è stato indirizzato da una barca. Chi, come l’azzurra Silvia Ciccarella, confessa di essersi anche spaventata in gara. La certezza sull’esito della 25 km arriva pochi minuti dopo le 19. La gara è cancellata, medaglie non assegnate. La Len, in un comunicato ufficiale chiede scusa agli atleti che si sono allenati duramente per questo evento, ma la priorità deve andare alla sicurezza di tutti, in ogni circostanza“.


Delusione, come ovvio, in casa Italia. “E’ sicuramente una decisione ingiusta per i nostri ragazzi, per la Federazione che investe molto e per tutti gli atleti che comunque hanno nuotato e faticato per ore e per niente”, dice il dt della Nazionale di fondo, Stefano Rubaudo. “E’ mancata la comunicazione tra terra e mare, nessuno qui ha capito cosa è successo. Non si capisce chi doveva comandare e dare lo stop, qualcuno ha fatto una scelta senza farla sapere agli altri. Le condizioni per partire c’erano, poi quello che succede dopo è imprevedibile ma serve qualcuno che prenda una decisione, anche se impopolare, e prendersi le responsabilità”. E, sottolinea Rubaudo, è evidente che “servono dei professionisti che prendano decisioni di questo tipo e che facciano un lavoro da professionisti”.

Rubaudo spiega che sarebbe stato giusto, da regolamento “congelare le posizioni e poi fermare la gara, in modo che nessuno potesse recriminare”. Da responsabile del gruppo azzurro, stasera parlerà ai ragazzi inevitabilmente delusi. “Cercheremo di dare una spiegazione. Magari ora non ci pensano, ma poi si renderanno conto della pasentezza di un anno duro che si conclude con nulla in tasca per molti e di un altro anno che inizia senza aver raccolto qualcosa. Pensiamo a Furlan, che ha 33 anni e non sappiamo ad esempio quanto continuerà a nuotare“, fa notare Rubaudo. Domani, intanto, il programma è confermato: alle 10 la 10 km e alle 16 la staffetta 6 km. Mare e giudici permettendo.

VERANI: SONO DELUSO

“Ho scoperto da loro (gli altri italiani, ndr) che la gara era finita, a me non hanno detto niente. Ci tenevo a rifare una 25 km per confermare il risultato di Budapest. Sono amareggiato per non avere finito la gara”, le parole a caldo di Verani. “Lo stop io non l’ho capito: mi sono accorto che era finita perché Sandullo è andato al tabellone. Per noi atleti non finire una gara per cui ti prepari da una vita ti fa restare deluso. La gara è andata così, mi auguro che non assegnino le medaglie”. Augurio poi esaudito dai giudici e dalla Len.

FURLAN: “NON ABBIAMO CAPITO PIÙ NIENTE”

“Non era mai successa una roba del genere da quando sono in Nazionale”, aveva spiegato invece Furlan, prima dell’ufficializzazione della cancellazione della gara. “Per me non è stato un problema di organizzazione, ma ha inciso il comportamento dei giudici, che sono andati nel panico“. Poi l’azzurro ha svelato un episodio: “A me dà fastidio anche essere arrivato terzo in queste condizioni di incertezza: alcuni francesi ci hanno anche fischiato all’arrivo ma io non penso di avere colpe“.

CICCARELLA: “GARA NON PIACEVOLE, HO AVUTO PAURA”

“Io stavo nuotando e i ragazzi della polizia mi hanno fatto un segnale come per farmi capire che la gara era stata interrotta e mi hanno chiesto se mi servisse arrivare a riva”, ha detto infine Ciccarella. “La polizia mi ha detto che la gara era stata interrotta. In acqua il mare era davvero alto e non è stata una gara piacevole. Mi sono spaventata quando delle ragazze finivano vicino al motore del gommone. Credevo l’avrebbero sospesa prima”.

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