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Iss: “Scende ancora l’indice Rt, tutta l’Italia è ‘bianca’”

Si assesta a 1.1. Nessuna Regione, dunque cambia colore. Nemmeno la Sicilia, che era la più a rischio zona gialla

Pubblicato:20-08-2021 10:33
Ultimo aggiornamento:20-08-2021 17:44

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ROMA – Diminuisce l’indice Rt in Italia. Secondo quanto rilevato dalla bozza del report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento dell’epidemia Covid nel nostro Paese, è pari a 1,1 contro 1,27 della scorsa settimana. Cresce lievemente l’incidenza, che passa da 68 a 69 casi per centomila abitanti (nel periodo 9-15 agosto), mentre dai dati in tempo reale emerge una sostanziale stabilità, 73,6 a ieri contro 73 di dello scorso giovedì. La bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia evidenzia inoltre che sono 18 le Regioni classificate a rischio moderato.

Le restanti 3 Regioni, Lazio, Lombardia e Veneto, sono a rischio basso. Nel monitoraggio si legge che “nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9%: siamo passati da 322 ricoverati (il 10 agosto 2021) a 423 (il 17 agosto 2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%, con i ricoverati che passano dai 2.880 del 10 agosto ai 3.472 del 17 agosto”.

Nessuna Regione, dunque cambia colore. Nemmeno la Sicilia, che era la più a rischio zona gialla, considerando che l’occupazione dei letti di terapia intensiva è poco inferiore al 10%.


Il documento sottolinea inoltre che “dodici Regioni riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza”, mentre rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: sono 15.021 contro i 15.026 della settimana precedente. Cresce leggermente la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (33% contro 32% della scorsa settimana), mentre diminuisce la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% contro il 47%).
Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

ISS: “L’82,4% TAMPONI SEQUENZIATI POSITIVO ALLA VARIANTE DELTA

In Italia negli ultimi 45 giorni l’82,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta, mentre è in calo la alfa, ferma all’8,0%. Nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni/PPAA. Lo rivelano i dati contenuti nel settimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia’.

Il rapporto mette in luce che continua ad aumentare in Italia la capacità di genotipizzare/sequenziare campioni clinici positivi per SARS-CoV-2. Complessivamente, da inizio anno oltre il 2% dei tamponi relativi a nuovi casi di infezione confermata da virus SARS-CoV-2 riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 è stato genotipizzato/sequenziato con un continuo incremento nel tempo. Nel mese di luglio, nonostante l’aumento dei casi registrati su tutto il territorio nazionale, è stato sequenziato/genotipizzato il 10% dei casi. Il bollettino riporta inoltre che negli ultimi 45 giorni (3 luglio – 16 agosto 2021), sono aumentati i casi di infezione da
SARS-CoV-2 con genotipizzazione/sequenziamento segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19: un totale di 9.842 rispetto ai 7.739 riportati nel periodo precedente (19 giugno – 2 agosto 2021).

Nel testo è poi evidenziato che in questo periodo di riferimento, il numero di segnalazioni di casi causati dalla variante delta (lignaggio B.1.617.2) in Italia è ancora superiore al numero di segnalazioni per tutte le altre varianti monitorate. Nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in quasi tutte le province italiane.

Nel documento si legge inoltre che la frequenza dei casi causati dalla variante alfa è in forte diminuzione, come anche la loro diffusione territoriale, mentre anche la frequenza di casi causati dalla variante gamma (lignaggio P.1) è in diminuzione, con una diffusione maggiore in alcune Regioni/PPAA italiane.

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