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Gostoli (Pd): “Ora è chiaro, il M5S delle Marche è in mano ai nostalgici della Lega”

Giovanni Gostoli, segretario Pd Marche, lo scrive su Facebook

Pubblicato:20-08-2020 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:46

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ROMA – “Adesso è più chiaro a tutti: il M5S delle Marche è in mano a fanatici e nostalgici del governo con la Lega. È per questo che ancora una volta chiudono le porte ad un’intesa con il centrosinistra, ma vinceremo comunque perché in tanti, delusi dal Movimento, sono già con noi”. Giovanni Gostoli, segretario Pd Marche, lo scrive su Facebook. 

“Con umiltà e responsabilità noi ci siamo impegnati per unire progetti, persone e valori nell’interesse delle Marche- prosegue Gostoli- Siamo sempre stati aperti a discutere di programmi e di cose da fare, anche con il M5S”. Ciò detto, “le condizioni per realizzare un’intesa c’erano tutte– prosegue il segretario del Pd Marche- Eravamo partiti per tempo, già un anno fa, con un confronto nel territorio che sarebbe andato a buon fine, ma purtroppo è stato bruscamente interrotto a dicembre con una decisione calata dall’alto da Di Maio”. In molti, però, prosegue Gostoli, “sono usciti dal Movimento per costruire insieme al centrosinistra un nuovo percorso utile per realizzare progetti comuni: dal rilancio della sanità pubblica al prendersi cura dell’ambiente, da un welfare capace di proteggere le persone a un nuovo modello di sviluppo economico fondato sull’innovazione, la sostenibilità e la qualità del lavoro“. Donne e uomini “che interpretano meglio dei vertici locali grillini il desiderio della base che si è espressa a favore delle alleanze nella piattaforma Rousseau, da un lato; e le parole di Conte, dall’altro, che ieri ha ribadito ancora una volta l’auspicio ad un accordo con il Pd”, aggiunge. “Purtroppo nel M5S al buonsenso e alla concretezza è prevalsa l’ideologia. Per passare dalle parole ai fatti occorre vincere le elezioni. Chi corre da solo, perde. Si vince solo costruendo alleanze sui programmi e non in solitudine, perché diventa una battaglia di testimonianza e marginale che non cambia nulla e rischia solo di fare un favore alla destra”, conclude Gostoli, “la sfida alle prossime elezioni regionali sarà un referendum tra Mangialardi e Acquaroli. E noi ce la faremo“.


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