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Peschierie, frutterie, agriturismi e villaggi vacanze: la lotta ‘estiva’ dei Nas alle frodi alimentari

Da nord a sud, estesa e capillare il

Pubblicato:20-08-2015 11:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:30

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nasDa nord a sud, estesa e capillare il lavoro svolto dai Nas nel corso dell’operazione ‘Estate tranquilla 2015’, voluta dal ministero della Salute per verificare che le attività economiche impegnate nel settore alimentare e della ricettività turistica rispettino le relative norme sulla sicurezza. Oltre mille i controlli effettuati, per un totatle di quasi 30 tonnellate di alimenti nocivi per la calute tolti dal mercato.

Nel target dei Carabinieri quindi pescherie, macellerie, frutterie e panifici, ma anche agriturismi, villaggi vacanze e campeggi, per scovare chi “mette in pericolo la salute delle persone e anche il Made in Italy”, come ha spiegato il ministro Beatrice Lorenzin, che tiene in particolar modo al buon nome delle “eccellenze” che finiscono sulla tavola di tanti italiani e non, che con questa iniziativa intende tutelare tanto quanto le “migliaia di produttori scrupolosi che investono fatica e risorse”.

Nel comparto alimentare le ispezioni condotte sono quindi state 810, e 300 le violazioni accertate e 23 le tonnellate di prodotti nocivi sequestrati. Tra i reati, quello di frode in commercio, alimenti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità o con etichetta non conforme, commercio di alimenti nocivi, omessa attuazione delle procedure di autocontrollo, dipendenti privi di requisiti formativi. Rilevanti anche le contraffazioni, ad esempio dello champagne: tra Campania ed Emilia Romagna ne sono state sequestrate circa 300. Per quanto riguarda le sanzioni, ne sono state contestate 225 ad altrettante persone, per un valore totale di 200 mila euro. Tante irregolarità anche nei depositi alimentari, nei supermercati e nei negozi: 20 le strutture per cui è stata disposta la chiusura, poiché infrangono le norme igienico-sanitarie.


Le frodi alimentari sono state scoperte anche in tante strutture turistiche: 600 le strutture ricettive controllate, da cui è emerso che il 45% dei casi presentavano delle irregolarità sia riguardo alla sicurezza delle strutture (ad esempio cucine abusive, locali o spazi come bungalow e piscine prive dei relativi permessi e aurizzazioni), che degli alimenti preparati e predisposti per gli ospiti: di nuovo, la piaga risulta la mancanza di tracciabilità dei prodotti o il cattivo stato in cui sono conservati. I Nas hanno denunciato 184 tra titolati e responsabili per un totale di 180mila euro in sanzioni pecuniarire, e disposto la chiusura di 17 locali, tra bar, locali cucine, depositi e villaggi vacanze.

Di Redazione

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