Tutto chiede salvezza 2, Federico Cesari: “A me questa serie ha cambiato la vita”

La serie Netflix di cui è protagonista, in uscita il 26 settembre, è tratta dal romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli

Pubblicato:20-07-2024 18:53
Ultimo aggiornamento:20-07-2024 18:53

tutto chiede salvezza 2 seconda stagione
Getting your Trinity Audio player ready...
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “A me questa serie ha cambiato la vita umanamente, se a voi ha regalato un poco di quello che ha regalato a me io ve ne sarò sempre grato”. È con grande emozione che Federico Cesari presenta al Giffoni Film Festival l’anteprima mondiale della seconda stagione di ‘Tutto chiede salvezza’, la serie Netflix di cui è protagonista, in uscita il 26 settembre diretta da Francesco Bruni e tratta dal romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli che affronta il complesso tema della salute mentale nei giovani.

Lo vedo per la prima volta. C’è emozione.” confessa Fotinì Peluso ai giurati del festival, in corso a Giffoni Valle Piana fino al 28 luglio, che hanno l’opportunità di vedere in anteprima il primo episodio del secondo capitolo di un prodotto audiovisivo a cui il festival è particolarmente legato, avendo presentato proprio qui la prima stagione due anni fa. Calorosa l’accoglienza dei protagonisti della serie che insieme allo sceneggiatore Daniele Mencarelli, e con Francesco Bruni e Drusilla Foer in collegamento, hanno presentato i personaggi della seconda stagione “cresciuti ma ancora con problematiche e difficoltà”.
“Sentivamo che questa storia non finisse lì- racconta Bruni- speravamo che il riscontro ci permettesse di andare avanti e così è stato. Il pubblico ha amato tutti i personaggi, e quindi l’idea è stata di farli tornare. Ci siamo divertiti molto a pensare cosa potesse essere successo nelle loro vite”.
Mencarelli concorda e aggiunge che proseguire è stato “divertente e doveroso. Affrontare solo il TSO sarebbe stato un racconto parziale. Tutti quelli che passano di lì poi hanno una vita fuori. Anzi”, parlando anche della sua esperienza in trattamento sanitario obbligatorio, “lo abbiamo esplorato nel modo più bello, tra realtà e finzione. Mi era rimasta la volontà di celebrare quei personaggi e quei temi- continua lo sceneggiatore della serie- anche nella seconda stagione, tante cose appartengono alla realtà, tante cose sono inventate, ma la malattia mentale è un tema che merita di essere celebrato come rito collettivo, come tema di condivisione“.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy