di Luca Monticelli e Antonio Bravetti
ROMA – “Purtroppo eravamo troppo pochi a volere questa mediazione nonostante l’impegno chiesto dal Paese con forza e grande voce con tutti gli appelli che ci sono stati. Il Paese oggi guarda con sgomento alla decisione assurda e folle presa dal Parlamento. Questa è una giornata di follia”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato al Tg1.
“Tre grandi partiti di questa maggioranza, in forme diverse, hanno deciso di mettere fino a questa esperienza. In particolare la decisione finale oggi di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini di togliere la fiducia, che hanno seguito la scelta di M5S di una settimana fa di aprire di fatto la crisi”. Letta ha aggiunto: “È un giorno triste e drammatico. Faremo di tutto perché le conseguenze siano le meno drammatiche possibili, ma il nostro impegno a sostegno del Governo è stato genuino e per l’interesse dell’Italia”.
“Se penso a tutto quello che va in fumo, i miliardi del Pnrr che non arriveranno, le riforme… Credo che andremo alle elezioni rapidamente e credo che gli italiani sceglieranno tra chi ha voluto affossare il Governo e chi ha cercato di farlo andare avanti“, ha concluso il leader dem.
“Questa legislatura è finita. Si può andare al voto anche tra due mesi, Fratelli d’Italia è pronta. Il centrodestra è pronto”. Lo dice Giorgia Meloni, parlando in piazza Vittorio.
“Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd”. Lo ha detto Matteo Salvini, aprendo la riunione con i parlamentari della Lega alla Camera. “L’intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto“, ha spiegato Salvini. Che ha aggiunto: “Speriamo che questo sia l’ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona”.
“Quando un Paese si permette di sfiduciare Mario Draghi è evidente che qualcosa non ha funzionato. Draghi dobbiamo solo ringraziarlo e con lui le centinaia di migliaia di cittadini che hanno firmato il nostro appello: io sono orgoglioso di aver lavorato per Draghi e oggi penso che abbia vinto il populismo e Putin, non l’Italia. Le conseguenze di non avere un leader con Draghi le vedremo: il primo colpevole è Conte che ha aperto la crisi, il secondo Salvini che l’ha portata a termine”, così Matteo Renzi allo speciale Tg1.
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