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Letta e Renzi: “Sì convinto alla fiducia. Lega “stupita” dalle parole di Draghi sul fisco. Meloni: “Vuole pieni poteri”

Letta: "Ancora più convinti della fiducia". Di Maio: "Chi non la vota volta le spalle agli italiani". Renzi: "Conte e Salvini spesso fanno cose senza senso, vedremo come andrà"

Pubblicato:20-07-2022 11:33
Ultimo aggiornamento:20-07-2022 14:16
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ROMA – In attesa del voto di fiducia previsto nel pomeriggio in Senato, i partiti prendono posizione sul discorso del premier Mario Draghi nell’aula di Palazzo Madama.

LETTA: “ANCORA PIÙ CONVINTI DELLA FIDUCIA A DRAGHI”

“Se eravamo già in questi giorni convinti di rinnovare la fiducia al governo Draghi siamo ancora più
convinti di farlo dopo averlo ascoltato
“. Lo scrive su Twitter Enrico Letta, segretario Pd.

DI MAIO: “CHI NON VOTA FIDUCIA VOLTA LE SPALLE AGLI ITALIANI”

Il discorso del presidente Draghi è stato ineccepibile, concreto, lungimirante. Adesso non ci sono più scuse: chi non vota la fiducia al Governo volta le spalle agli italiani. Adesso non servono giochini, ma occorre agire con grande senso delle istituzioni”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Insieme per il futuro.


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RENZI: “SERIETÀ DA DRAGHI, ITALIA VIVA VOTERÀ LA FIDUCIA”

“Draghi ha fatto il discorso che doveva fare, ha detto non voglio una fiducia di facciata, penso che sia un atteggiamento di serietà e della maggioranza che lo sostiene: non avrei apprezzato un Draghi che si mette a fare il suk in Parlamento”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al Tg1.

“Adesso vedremo cosa faranno Conte e Salvini, non abbiamo a che fare con persone lineari e razionali, spesso fanno cose senza senso specialmente in questo periodo, ricordiamo il Papeete. Io voterò congiuntamente la fiducia a Draghi ma bisogna vedere cosa faranno Salvini e Conte. Per me è uno scenario da 1-X-2″.

“Draghi ha fatto un discorso per dire ‘se mi date la fiducia arriviamo alla fine’ – spiega Renzi a La7 – Iv, Pd e Di Maio ci stanno, Forza Italia e Lega si stanno riunendo e vedremo, i 5 Stelle lasciano il tempo che trovano. Da qui a stasera si fa chiarezza, il teatrino è finito, se qualcuno vuole andare a elezioni lo dice in Parlamento e non su Twitter o al Papeete. La situazione è seria, per me ci vuole Draghi – aggiunge il leader di Italia Viva -. Giovedì scorso ho detto che bisognava aumentare la pressione per far restare il presidente del Consiglio, la nostra petizione ha raccolto più di centomila firme, l’onda civica è partita”.

“Ci sono stati gli appelli dei sindaci e della società civile, sono stati questi appelli che lo hanno portato in Parlamento, Draghi ha rilanciato i suoi punti e adesso si va al varo. Se il patto si fa regge e si va al 2023 – prosegue Renzi – Credo che con Conte non si possa andare a elezioni insieme, deve stare quanto più lontano possibile da noi, questo caos lo ha creato lui e credo che anche il Pd si renda conto. Se Draghi accetta che Conte sia nella sua maggioranza non rileva, a me interessa che resti premier. Oggi siamo alla parola definitiva. Il tema è come la giustificano: cosa dicono, che non sono d’accordo sul termovalorizzatore?”, conclude Renzi.

LEGA: “SUL FISCO STUPITI DA DRAGHI”

“Siamo stupiti dal discorso del presidente Draghi: nessun accenno a flat tax e pace fiscale nonostante 50 milioni di cartelle esattoriali già partite o in partenza che rappresentano un’emergenza nazionale”. Lo dichiarano i deputati della Lega Massimo Bitonci, capogruppo in commissione Bilancio e capo dipartimento Attività produttive e Alberto Gusmeroli, vicepresidente commissione Finanze e responsabile Unità fisco del dipartimento Economia della Lega.

“Anche il passaggio sul credito di 1.100 miliardi di magazzino fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha nei confronti di cittadini e imprese ci lascia perplessi. In questo momento di grave crisi economica con l’aumento delle bollette e delle materie prime anche alimentari, cosa si chiede? Di rimborsare subito? Se non bastano pandemia e guerra per un rinnovato patto fiscale tra cittadini, fisco e Agenzia delle entrate, cos’altro dovremmo aspettare?“, chiedono dal Carroccio.

MELONI: “DRAGHI PRETENDE PIENI POTERI. NO A PERICOLOSA DERIVA”

Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.

Poi, aggiunge: “Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito”.

DI BATTISTA: “QUALCUNO HA FEGATO VOTARE FIDUCIA A MESSIA-DRAGHI?”

“Ricapitoliamo le dichiarazioni del Messia. Il reddito di cittadinanza verrà modificato come dico io e soltanto io. Sempre più armi in Ucraina perché la Nato conta più della Costituzione. Salario minimo ok ma seguendo gli ordini europei e lavorando a braccetto con i sindacati che non vogliono minimamente perdere parte del potere che ancora gli resta. Sì ai rigassificatori perché dobbiamo comprare sempre più gas Usa (costa di più ed ed è più inquinante ma tanto mica lo paga lui). Superbonus? Come direbbe Mimmo in ‘Bianco Rosso e Verdone’. ‘Nonna, nonna m’hanno fatto un buono. Che vor dì, vor dì che…?’ (Lascio a voi la risposta). E dopo tutto questo c’è davvero qualcuno con il fegato di votargli la fiducia?”. Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista.

DELLA VEDOVA: “ORA RESPONSABILITÀ SPETTA AI PARTITI”

“Draghi ha tolto alibi e ha puntualizzato gli impegni a cui è chiamato il Governo nei prossimi mesi. Lo ha fatto con la necessaria nettezza proprio per evitare futuri distinguo elettoralistici che minerebbero l’efficacia della azione di Governo”. Lo afferma il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.

La sua agenda è ciò che serve al Paese, non solo per i prossimi mesi ma per i prossimi anni – prosegue Della Vedova -. Ora la responsabilità è dei partiti e dei parlamentari. Ci sono le condizioni per andare avanti, ma servono coraggio e responsabilità“.

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