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Report del Consiglio Grande e Generale, seduta del 15 luglio

Pubblicato:20-07-2021 11:15
Ultimo aggiornamento:22-07-2021 11:20
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Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale riparte dal comma 21, con l’esame delle istanze d’Arengo, di cui ne vengono accolte tre.

E’ posticipata alla prossima sessione la n. 1 , in favore di una legge e di una commissione speciale contro i fenomeni di intolleranza e razzismo.

Mentre viene accolta all’unanimità l’istanza n. 17, per il conferimento della cittadinanza sammarinese onoraria alla Senatrice Liliana Segre. Nel motivare l’orientamento favorevole del governo, Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari Interni, sottolinea come la senatrice italiana sia “senza dubbio una personalità di spessore e rappresentativa di alti valori umani e sociali; la sua esperienza di vita e testimonianza degli orrori dell’Olocausto parlano a tutto il Mondo, non solo a San Marino ”. Il Segretario ricorda infine come già in passato la Repubblica di San Marino abbia conferito cittadinanza onoraria ad Abramo Lincoln, nel 1860, a Giuseppe  Garibaldi nel 1861, e Thomas Woodrow Wilson l’ultima nel 1919. Quella a Segre “sarebbe la prima conferita a  una donna”, chiosa. La proposta avanzata dai cittadini attraverso istanza d’Arengo trova consenso unanime negli interventi bipartisan dei consiglieri: per Maria Cristina Albertini, Pdcs, riconoscere la cittadinanza onoraria alla senatrice sopravvissuta alla Shoa e alla deportazione ad Auschwitz-Birkenau, “rappresenta in quest’Aula una opportunità di dare lustro al nostro Paese, la sua opera e impegno possono essere legati al nostro desiderio di affermazione dei valori di libertà, pace e accoglienza  che San Marino ha sempre messo in campo e difeso”. “Segre è attivista contro l’odio a 360 gradi- sottolinea Eva guidi, di Libera–  ha dedicato la sua vita alla lotta contro odio e razzismo in una dimensione oggi ancora più attuale, contro l’hate speech di chi non si preoccupa degli effetti sugli altri, al sicuro dietro gli schermi”. Mirco Dolcini, Dml,  conferma che il suo gruppo accoglie con favore l’istanza, al di là della mancanza di un legame diretto con San Marino: “Riconoscere la cittadinanza a un personaggio che rappresenta un fronte contro le discriminazioni assume un forte simbolismo, San Marino si conferma un Paese inclusivo, contro il razzismo e contro l’olocausto, in coerenza con il suo passato quando diede rifugio alla comunità ebraica”. Alberto Spagni Reffi di Rete sottolinea come il Titano “non abbia mai elargito tante cittadinanze onorarie e lo ha fatto solo seguendo il criterio di un collegamento diretto, ma è un mito da sfatare”. Reffi si interroga su cosa significhi infatti avere un collegamento diretto con San Marino: “Per Segre credo conti il fatto di avere dei valori comuni e di essere un simbolo per questi valori”, puntualizza. “Accostare il nome della Repubblica di San Marino a questo personaggio e alle sue battaglie, credo onori noi e San Marino, ancora più che lei stessa”, rileva Gerardo Giovagnoli, Npr, invitando l’Aula a cogliere l’opportunità offerta dall’istanza, per poi invitare la senatrice “a San Marino, in quest’Aula”. Per Fernando Bindi, Rf, la cittadinanza onoraria a Segre “servirà anche a noi come monito di fronte a tutto quello che accade ancora nel mondo e per non dimenticare gli ultimi”. Sandra Giardi, Indipendente, anticipa il voto favorevole all’istanza e sottolinea l’impegno della senatrice in particolare verso i giovani, con cui si fa portavoce di messaggi contro odio e violenza. Giuseppe Maria Morganti, Libera, ricorda come l’ultima cittadinanza onoraria risalga al 1919: “Invece è una opportunità di cui lo Stato deve riappropriarsi per tracciare un percorso di vicinanza al progresso sociale e politico”, aggiunge. E si rammarica per le “occasioni perse e non più recuperabili”, quando non si è compiuto lo stesso passo nei confronti di Nelson Mandela e Renata Tebaldi. Infine Francesco Mussoni, Pdcs, conferma l’adesione all’istanza anche del suo gruppo, “per l’alto valore che la sua testimonianza di vita rappresenta per l’umanità”. Rileva però che l’iter del conferimento della cittadinanza onoraria attraverso l’istanza d’arengo sia anomalo: “Forse poteva nascere in una modalità diversa la scintilla di discussione di questo conferimento”.


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