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Venerdì a Reggio Emilia l’incidente probatorio del fidanzato di Saman Abbas

La deputata reggiana della Lega Benedetta Fiorini commenta: "Si tratta di un femminicidio frutto del più assurdo estremismo di matrice islamista"

Pubblicato:20-07-2021 18:30
Ultimo aggiornamento:20-07-2021 18:30

saman abbas
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REGGIO EMILIA – È fissato per venerdì prossimo, in tribunale a Reggio Emilia l’incidente probatorio in cui sarà ascoltato il fidanzato di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da oltre due mesi da Novellara e ritenuta dagli inquirenti vittima di un omicidio organizzato dai familiari (gli indagati sono i genitori, due cugini e lo zio della ragazza). La Procura ha chiesto di poter ascoltare il giovane per poter acquisire come prova le sue dichiarazioni già fatte in più sedi, compresi alcuni studi televisivi nazionali, in ordine alle minacce che la sua famiglia avrebbe ricevuto in Pakistan dagli Abbas affinché interrompesse la sua relazione con Saman che rifiutava un matrimonio combinato con un cugino.

Mentre le ricerche del corpo della giovane si sono interrotte dopo 67 giorni il 12 luglio, la deputata reggiana della Lega Benedetta Fiorini torna sulla vicenda per commentare le dichiarazioni che, secondo un testimone in un programma televisivo, il padre di Saman avrebbe pronunciato. Affermando nello specifico che “lo Stato italiano ha fatto il lavaggio del cervello alla figlia” e che “l’Italia ha portato le nostre figlie verso il cristianesimo e la volgarità”. Se “queste parole corrispondessero effettivamente al vero- dice Fiorini- saremmo di fronte ad una ennesima, raccapricciante follia. Una mistificazione dei fatti inaccettabile ed una profonda offesa per la cultura democratica del nostro Paese e per la religione cristiana”. Per la parlamentare “quello di Saman è un femminicidio frutto del più assurdo estremismo di matrice islamista. Un crimine efferato, meditato e armato nel nome di dettami pseudo religiosi fuori dal tempo, dalla storia, ma soprattutto fuori dalla nostra cultura e dal nostro concetto di democrazia e dalle nostre leggi”.


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