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Caccavelli (Nutrimi): “Dieta strategica in cura patologie femminili”

"Due giorni di congresso online per fornire competenze, ecm e presentare trend alimentazione"

Pubblicato:20-07-2020 14:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:39

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ROMA – La disinformazione e i falsi miti riguardanti l’alimentazione e la nutrizione sono molteplici. Per questo è sempre necessario far riferimento a professionisti ed esperti della nutrizione, che quest’anno si sono ritrovati a confrontarsi, online, nella due giorni dedicata alla nutrizione.

L’agenzia di stampa Dire per approfondire la tematica, scoprire le ultime novità nell’ambito della nutrizione presentate nel corso della XIV edizione di Nutrimi ha raggiunto la dottoressa Giovanna Caccavelli, dietista e responsabile del programma scientifico Nutrimi.

– E’ calato il sipario sulla XIV edizione del Forum di Nutrizione Pratica ‘Nutrimi’. Quali sono le principali novità di quest’anno?


È stato un anno caratterizzato da tante novità. L’obiettivo è stato sicuramente quello di fornire ai nostri congressisti un aggiornamento professionale sempre più ricco, approfondito, e tagliato sulle esigenze formative di ciascuno. E che riuscisse a far riconoscere, agli interessati agli ECM, un numero di crediti aumentato. Così abbiamo più che raddoppiato il programma scientifico arrivando a ben 12 sessioni da fruire nelle 2 giornate arricchite dai 75 illustri relatori di calibro internazionale provenienti dal mondo scientifico, accademico e istituzionale. E poi altra grande novità sono FAD ECM Nutrimi, che per i richiedenti, saranno online a partire da settembre e che daranno accesso a un numero di crediti mai visto prima. Inoltre abbiamo affrontato, per la prima volta, la sfida di un evento completamente digitale per manifestare la volontà di non volerci fermare e continuare a darci l’opportunità di parlare insieme di Nutrizione, come abbiamo sempre fatto negli ultimi 14 anni. Tutto ciò all’insegna della connessione e del networking tra realtà diverse che possono e devono convivere e dialogare tra loro, secondo la logica traslazionale del ‘benchside, bedside and community’ ossia dal laboratorio, al letto del paziente, al dialogo con la comunità.

– Tantissime le sessioni, una interamente dedicata alla salute della donna dal titolo ‘La dieta nelle patologie femminili’, cosa è emerso?

La sessione relativa all’alimentazione e la nutrizione al femminile è sempre stata tra le più seguite e interessanti di Nutrimi. Infatti negli ultimi anni abbiamo sempre cercato di dare spazio all’aggiornamento scientifico su questo tema. La medicina di genere ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, tanto che il concetto in Italia è stato introdotto circa un anno fa nel decreto firmato dal ministro della Salute con è stato adottato il Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere: un nuovo punto di vista la cui inclusione in tutte le specialità mediche ha il fine ultimo di garantire ad ogni persona la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di ‘centralità del paziente’ e di ‘personalizzazione delle terapie’. Le peculiarità anatomiche e biologiche della donna la espongono a rischi di malattie differenti da quelli del mondo maschile, anche per patologie presenti in entrambi i sessi. Ad esempio, la popolazione femminile presenta fattori di rischio cardiovascolari ‘unici’ che possono svilupparsi nel corso della vita, inclusa l’esposizione a contraccettivi orali, complicazioni della gravidanza (pre-eclampsia, ipertensione e diabete gestazionale), sindrome dell’ovaio policistico, malattie infiammatorie autoimmuni, (prevalenti nelle donne), menopausa, esposizione a terapia ormonale sostitutiva, depressione e stress psicologici. Prevenire lo sviluppo dei fattori di rischio clinici attraverso uno stile di vita salutare, che include una sana alimentazione, può ridurre l’incidenza di diabete, ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia e di conseguenza ridurre l’incidenza delle patologie coronariche nelle giovani donne. L’obesità aumenta il rischio coronarico maggiormente nelle donne rispetto agli uomini e il diabete conferisce un rischio cardiovascolare maggiore per il genere femminile che per quello maschile. La dieta mediterranea è quella che ha le prove più forti e coerenti di un effetto benefico sui parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolici e mira ad una riduzione del peso ove necessario. Inoltre si è rivelato un valido ed equilibrato approccio anche per l’endometriosi e la sindrome dell’ovaio policistico, con un alto apporto di omega-3. Vitamine e minerali come magnesio, e vitamine B1, B3 ed E, per provare a migliorare il dolore e le contrazioni uterine spastiche dell’endometriosi.

– Si è parlato anche di ‘Comunicazione e Relazione con il paziente’, quanto è importante instaurare un rapporto empatico per migliorare la compliance tra medico e paziente?

La comunicazione è importante in tutte le fasi di approccio al paziente. E’ emerso in questa edizione di Nutrimi che questo aspetto importante della professione e della relazione d’aiuto viene troppo spesso lasciato all’iniziativa, alle capacità e alla sensibilità del singolo professionista. Sebbene psicologia e comunicazione siano previste nei piani formativi accademici, riteniamo sia importante dare maggiore spazio all’apprendimento e alla pratiche di tecniche anche nuove, ma ben fondate in letteratura, basate sul counseling o approcci relativamente nuovi come la mindfulness, con il mindful eating, a cui è stato dato ampio spazio sia a livello introduttivo che come applicazione pratica che in studi effettuati ad esempio su popolazioni di grandi obesi per ripristinare un rapporto consapevole col cibo. Altro fronte da continuare a battere è quello della corretta informazione e comunicazione nutrizionale, che deve vedere il professionista della salute sempre più impegnato nel contrastare attivamente la disinformazione nutrizionale basata sulle fake news che spesso nascono proprio da studi e ricerche, apparendo di conseguenza credibili, e quindi ingannevoli. Chi ci segue sa che è un tema che sta particolarmente a cuore a noi di Nutrimi, citando il progetto FoodMythbusters, nato proprio per contrastare i falsi miti in alimentazione ed è l’area di news più lette del sito.

– Trend Emergenti in Nutrizione, un’altra sessione da lei moderata, di cosa si è parlato e qual è il futuro della nutrizione in Italia?

Abbiamo scelto in questa edizione di dare spazio ai cosiddetti ‘superfood’ ancora sulla cresta dell’onda, e si è parlato di curcuma in particolare, ma anche agli insetti edibili, forse ancora molto futuristici, ma portatori della logica di voler approcciare un modello alimentare nuovo e sostenibile: stessa direzione in cui ci ha portato lo speech sul ricavare alimenti funzionali e novel food dagli scarti industriali. Una sessione che ha fatto scaturire una lettura trasversale molto interessante. Oggi le persone sono alla ricerca di cibi che curano, di cibi che curano in qualche modo anche la coscienza di consumatori, l’ambiente e anche l’economia nel caso degli scarti, considerando che si tratta poi di un’introduzione di un fattore esogeno all’interno del nostro corpo che in qualche modo ne altera l’omeòstasi. L’orientamento alla scelta, almeno da una lettura trasversale potrebbe essere sempre verso quel famoso ‘less is more’ cioè verso il cibo che ha meno impatto per l’organismo, ma anche per il pianeta. Anche pensando al tema della curcuma con i presupposti di cui si è parlato prima, così come per i famosi superfood, il beneficio lo si possa osservare in misura maggiore laddove c’è bisogno di ripristinare un equilibrio. Abbiamo poi chiuso Nutrimi 2020 con alcune novità che in modi diversi stanno aggiungendo un nuovo tassello a questa meravigliosa scienza della nutrizione, tracciando percorsi nuovi. Si è affrontato anche il tema della gestione nutrizionale dei pazienti affetti da Covid-19, secondo il nuovo documento SINPE per una corretta impostazione della terapia nutrizionale sia in ambito ospedaliero che domiciliare, in un’ottica di razionalizzazione dei trattamenti per ottimizzare gli esiti clinici e minimizzare il rischio di complicanze a breve e lungo termine associate alla patologia e alla malnutrizione ad essa correlata. Ma si è parlato anche del futuro della Nutrizione Clinica in Italia, all’indomani della presentazione dei ‘fogli di Roma’ – è un’opportunità non ancora sfruttata, per implementarne la conoscenza e l’applicazione sul territorio. E il futuro della nutrizione sarà difficile prevederlo perché le aree interessanti di ricerca aperte e in crescita sono tante. Ma sarà proprio per questo che Nutrimi sarà pronto a coglierle e a condividerle, sia attraverso il sito che attraverso il momento specifico del congresso.

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