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ROMA – “Non vi è alcun elemento di prova che possa collegare il rapporto Mafia e Appalti all’improvvisa accellerazione che ebbe l’esecuzione di Borsellino”. Piuttosto “l’improvvisa accellerazione che ebbe l’esecuzione del dott. Borsellino” fu determinata “dai segnali di disponibilità al dialogo, e di cedimento alla tracotanza mafiosa culminata nella strage di Capaci, pervenuti a Riina attraverso Ciancimino nel periodo precedente la Strage di via d’Amelio”. Così nelle motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-Mafia, depositate nell’anniversario della morte di Borsellino. Nel processo condannati, tra gli altri, Mori Dell’Utri, Ciancimino.
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