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A Expo il Ministero spiega la corretta alimentazione per gli anziani – VIDEO

Di come orientare le scelte alimentari nella fase della terza età ha parlato il dottor Giovanni Antonelli del centro Dca della Asl 1 Umbria di Perugia

Pubblicato:20-07-2015 13:03
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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MILANO – Sì a una dieta varia, equilibrata e sana, che non manchi di vitamina B12 e di vitamina D. E poi bere almeno 5 o 6 bicchieri di acqua al giorno. No invece a piatti freddi, precucinati e riscaldati. Non esagerare né con l’alcol né con il sale. Ecco alcune delle regole di corretta alimentazione per le persone anziane. Se ne è parlato oggi all’Expo, a Milano, in un incontro al Padiglione Italia promosso e organizzato dal ministero della Salute.

Di come orientare le scelte alimentari nella fase della terza età ha parlato il dottor Giovanni Antonelli del centro Dca della Asl 1 Umbria di Perugia: “Il primo aspetto su cui bisognerebbe ragionare è quello della malnutrizione, spesso presente in questa fascia- ha detto- Molte volte noi associamo la malnutrizione all’insufficienza, quindi definiamo malnutrito un fisico minuto, eccessivamente magro. Tuttavia anche l’obesità è malnutrizione, come anche una presunta condizione di normopeso può nascondere malnutrizione”.


La malnutrizione in effetti è uno squilibrio cellulare tra apporto di nutrienti e di energia necessari al corpo per garantirne crescita, manutenzione e funzioni specifiche: “Nella terza età i fattori che concorrono all’instaurarsi di cattive abitudini alimentari possono essere molteplici- ha continuato Antonelli- dalla cattiva masticazione dovuta a protesi dentarie parziali o comunque a dentature deficitarie, alla tendenza a non buttare via avanzi spesso quindi surriscaldati o cotti varie volte, dalle difficoltà economiche che portano l’anziano a non potersi permettere cibi di qualità, fino alla solitudine che porta solitamente con sé la tendenza a consumare pasti frugali, magari senza neanche apparecchiare”.

Detto e considerato che la malnutrizione porta spesso segni clinici – ossia ciò che il medico vede – e poche volte si accompagna con sintomi – ossia ciò che il paziente riferisce – è importante prevenirla attraverso una corretta alimentazione, scongiurando così buona parte delle conseguenze più dirette che tale condizione si trascina con sé, come la lenta guarigione da ferite, le difficoltà a livello intestinale, l’aumento della glicemia, il calo del sistema immunitario, il rischio di infezioni e, ovviamente, la ridotta funzionalità muscolare.

Come affrontare quindi il problema? Come far comprendere a una persona anziana in che modo alimentarsi correttamente? “Diciamo che la dieta di una persona anziana non si discosta poi molto da quella che dovrebbe poi essere il regime alimentare di un soggetto adulto- ha spiegato Antonelli- salvo nel caso di specifiche patologie. Quindi occorre semplicemente una dieta varia, equilibrata e sana, che non manchi di vitamina B12, e di vitamina D. I principi devono seguire ovviamente tradizione -piatti che scandiscano stagioni, festività e ricorrenze – piacere e salute. Ci deve essere alternanza di prodotti proteici, riduzione dei grassi saturi e preferenza per quelli insaturi, come l’olio d’oliva. Bere poi almeno 5 o 6 bicchieri di acqua al giorno fuori pasto e anche non in condizione di sete, aiuta non poco. Poi ovviamente frutta e verdura per sali minerali e vitamine, riduzione di zuccheri semplici e preferenza per i carboidrati integrali. Più in generale, evitare i piatti freddi, quelli precucinati e quelli riscaldati, scegliere gli alimenti sulle basi di eventuali difficoltà di masticazione, non esagerare né con l’alcol né con il sale e, come al solito, mantenere un buon livello di attività fisica, soprattutto consapevolizzandola come piacere, e non come sforzo“.

di Nicola Mente 

Giornalista

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