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Adescava ragazzine online spingendole all’anoressia, indagato 40enne

Sul suo blog si presentava come un medico ma non è mai stato: alle ragazzine prescriveva consigli, quantità di calorie giornaliere e docce gelate per consumare più energie. Nel suo passato c'è una condanna per pedopornografia

Pubblicato:20-06-2022 13:46
Ultimo aggiornamento:20-06-2022 20:39

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TRIESTE – Induceva ragazzine a pericolose pratiche di dimagrimento e autolesionismo. Con queste accuse la Polizia Postale di Trieste e Udine ha identificato un uomo che, all’interno di un gruppo aperto su una nota piattaforma social, spingeva minorenni fragili al raggiungimento dell’anoressia. L’operazione denominata “Free Angels”, realizzata con il coordinamento del Cncpo (Centro nazionale di coordinamento alla pedopornografia online) della Polizia Postale, è partita da una segnalazione fatta da una 15enne, da mesi ricoverata nel reparto di pediatria, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi.

500 CALORIE AL GIORNO, DOCCE GELATE E TAGLI SUL CORPO

Gli specialisti della Polizia Postale di Trieste e Udine sono arrivati a un profilo social di una persona che, definitosi “coach pro-Ana”, aveva agganciato decine di ragazze minorenni e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento. Tra queste, il consiglio di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e di farsi docce gelate per stimolare l’organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima ne aveva quasi provocato lo svenimento. E incoraggiava le giovani a tagli e altri atti pericolosi per la salute, da compiere all’insaputa dei genitori, il tutto come da prassi documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento.

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ALLE RAGAZZE CHIEDEVA IMMAGINI PORNOGRAFICHE

Gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al “coach”, che si era spinto anche con richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regalie. Sono stati quindi attivati i network internazionali che con procedura d’urgenza hanno fornito la loro collaborazione.

L’incrocio di migliaia di dati informatici ha portato all’identificazione di un libero professionista di 40 anni residente in centro Italia, già condannato per pornografia minorile, il quale sui suoi profili social e sul proprio blog si presentava come medico pur non avendo mai conseguito l’adeguato titolo di studio.

LA PERQUISIZIONE IL 9 GIUGNO

Le risultanze investigative messe al vaglio del Sostituto Procuratore di Trieste, titolare delle indagini, hanno portato all’emissione di un decreto di perquisizione che la Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia ha eseguito lo scorso 9 giugno.

LA POLIZIA POSTALE CERCA ALTRE VITTIME

Durante la perquisizione informatica, durata oltre dieci ore, sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari. Per individuare tutte le ragazze coinvolte e indotte a pratiche di autolesionismo e atti anti-conservativi, la Polizia Postale di concerto con l’Autorità giudiziaria, chiede la collaborazione di potenziali vittime, genitori, insegnanti o comunque testimoni, che siano entrati in contatto con il profilo Social “Freedema3”. Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso il portale della Polizia Postale.

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