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VIDEO | Di Costanzo (Pa Social): “Parte l’iter per una nuova legge sulla comunicazione”

"Serve una svolta digitale, la 150 del 2000 va innovata"

Pubblicato:20-06-2020 16:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:31

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ROMA –  Aggiornare la legge 150 del 2000, sulla disciplina delle attivita’ di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, alle innovazioni intervenute grazie al digitale e, conseguentemente, ricalibrare, con la riforma, i profili professionali che svolgono tali attivita’. Su questo si e’ aperto un tavolo al ministero della Pubblica amministrazione a cui ha dato un contributo fondamentale Pa social e che ha portato a una prima bozza. Di fatto, segna il via dell’iter per una nuova legge per la comunicazione pubblica. Intervistato dall’Agenzia Dire, Francesco Di Costanzo, presidente di Pa social, spiega le tappe: “Lo scorso 9 gennaio e’ stato formato, dal ministro Fabiana Dadone, il gruppo di lavoro al Ministero della Pubblica amministrazione, prima dell’emergenza Covid. Il gruppo, dove ci sono tutte le principali organizzazioni della comunicazione, del giornalismo e della Pa, ha continuato a lavorare fino ad arrivare ad un documento condiviso che e’ stato gestito molto bene dal coordinatore del tavolo, Sergio Talamo. Il documento e’ stato presentato la scorsa settimana e consegnato al ministro e questo e’ l’inizio del percorso legislativo che dovra’ partire e che oggi e’ in mano al legislativo della Funzione pubblica che dovra’ individuare poi il percorso con il Parlamento per aggiornare la legge la 150, che gia’ da tempo non risponde piu’ a quella che e’ la realta’ del lavoro sia del giornalista che del comunicatore e anche di tutte le nuove professioni del digitale che oggi purtroppo non sono ancora riconosciute nella nostra Pa”.

Nel documento ci sono molte innovazioni. “La principale- spiega Di Costanzo- e’ che ci sia la svolta digitale per la comunicazione pubblica. Questo l’abbiamo detto anche all’incontro con il ministro e sara’ il punto principale. Ci deve essere innanzitutto un passaggio culturale, un modo di lavorare diverso da quello che e’ scritto nella legge del 2000. Tutti noi, compresi i giornalisti, abbiamo dovuto modificare completamente il lavoro quotidiano grazie anche agli strumenti che ormai non sono piu’ neanche nuovi, diciamo innovativi. Poi c’e’ un’area unica che mette dentro tutte le professionalita’ (quella del giornalista, quello del comunicatore pubblico, quelle delle competenze digitali) e che faccia interagire queste professionalita’, le potenzi e le metta finalmente al centro di quelle che sono le politiche pubbliche. Perche’ poi la verita’ e’ che la 150 poteva anche essere una legge che, ai suoi tempi, aveva un tasso di innovazione e di importanza, ma, al di la’ che sia stata poco applicata, sulla comunicazione, sull’informazione di qualita’, si e’ investito poco a cominciare dalla politica fino alla parte di burocrazia e di pubblica amministrazione”. Il rappresentante di Pa social continua: “L’obiettivo finale di tutte queste professionalita’, di tutto questo settore e’ l’informazione, la comunicazione di servizio al cittadino. Noi dobbiamo parlare per l’esterno, non piu’ con una logica troppo interna che poi fa sentire il cittadino fuori dalle dinamiche delle politiche pubbliche. La trasparenza e’ uno dei punti importanti perche’ la trasparenza ha una forte connotazione comunicativa e quindi deve essere gestita non solo per un profilo di anti-corruzione ma anche per un profilo di rapporto proprio con il cittadino”. Altro punto “importante- conclude Di Costanzo- e’ che e’ fondamentale non solo aprire le porte della Pa a tanti nuovi profili ma anche dare finalmente il ruolo a coloro che gia’ stanno dentro la pubblica amministrazione e che pero’ non sono riconosciuti per quello che fanno”. Infine, “un Focus particolare, specifico, sui settori della sanita’, dell’istruzione e dei piccoli enti e in futuro anche la parte culturale perche’ sono tutti i settori specifici che hanno bisogno di un’attenzione particolare”. 


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