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Maturità, l’errore nella prima prova: “Tema storico da stato confusionale, studenti vittime”

"E' l'errore di uno che non sa di che cosa sta parlando.Se un mio studente mi dicesse una cosa del genere io lo butterei fuori subito"

Pubblicato:20-06-2018 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:17
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ROMA – “Mi sembra una roba scritta da un pazzo, in pieno stato confusionale”. E’ stupefatto il professor Carlo Galli dopo la lettura della traccia di argomento storico con cui i ragazzi della maturità hanno dovuto fare i conti stamattina per la loro prima prova dell’esame di maturità.

Politologo, storico, deputato nella scorsa legislatura eletto con il Pd e passato poi a Mdp, Galli, intervistato dalla Dire, smonta pezzo pezzo quella traccia che fonda l’inizio dell’Europa associando epoche – il primo dopoguerra e la distensione – e personaggi diversi, De Gasperi e Moro: “La distensione arriva molto dopo il dopoguerra– spiega Galli- alla fine degli anni 50, nell’epoca di Giovanni XXIII e Kennedy. Sono saltati 15 anni… De Gasperi e Aldo Moro poi, appartengono a due epoche diverse. Le prime strutture economiche europee – la Ceca è del 1952 – nascono in pienissima guerra fredda, negli anni più duri, altro che distensione!”.

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E De Gasperi ne è un protagonista, ma Moro, sottolinea il professor Galli, “arriva a cose fatte, riflette su un’Europa che già c’è“. Infatti la ‘riflessione proposta’ ai ragazzi sotto la traccia, è il discorso che Aldo Moro fece nel 1975 alla Conferenza di Helsinki, in un’altra epoca rispetto al dopoguerra.

Invece “l’Europa- spiega Galli- nasce negli anni più duri, i primi anni ’50. Anche l’elezione di Eisenhower, non è certo di carattere disgelante e distensivo. Nel ’52 Stalin stava dando i numeri, con le repressioni più feroci”.

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Insomma, insiste il professore, far nascere l’Europa durante il disgelo “è l’errore di uno che non sa di che cosa sta parlando. Se un mio studente mi dicesse una cosa del genere io lo butterei fuori subito”.

Invece i ragazzi della maturità ci hanno dovuto fare i conti con quella traccia sbagliata: “Avranno fatto il solito temino, dando ragione a chi sostiene che questo esame di maturità non serve a niente – chiude Galli- I ragazzi sono le vere vittime, bisognerebbe che qualcuno gli spiegasse bene le cose”.

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